La centravanti genovese parla del suo ambientamento in maglia amaranto, con cui ha già messo a referto quattro reti fra campionato e Coppa: “Scelta ideale per me, il clima è ottimo nonostante siamo molto giovani. Un inizio di questo tipo mi lascia ben sperare. Il campionato ormai è diventato durissimo, puoi davvero perdere con tutti se non sei al 100%. Fisicamente sto bene, l’operazione al crociato adesso è un ricordo. Obiettivi? Solamente di squadra”
Teresa Fracas, punta centrale mancina classe 2001 arrivata in prestito dal Sassuolo, è una delle note positive dell’inizio di stagione della squadra di Leoni, con quattro reti segnate in tutte le competizioni (Verona e Orobica in campionato e doppietta in coppa contro il Chievo). Abile nel colpo di testa e forte fisicamente, ha giocato con le maglie di Pro Sesto, Genoa Women, Cittadella, Brescia, Sassuolo e ha pure disputato un Europeo U17 femminile nel 2017, totalizzando 8 presenze e 1 gol.
Nelle ultime due stagioni ha segnato 20 gol con la maglia delle Rondinelle. Eppure la sua carriera non è stata tutta rose e fiori: nel 2020, in piena emergenza Covid-19, Teresa si rompe il legamento crociato e da lì comincia un calvario che porta l’attaccante ad operarsi per ben tre volte su quello stesso ginocchio che sembrava non volesse più farla tornare a sorridere in quei campi da calcio che ha sempre amato. Il sorriso e la serenità li ha ritrovati con l’approdo in maglia Acf Arezzo, una nuova avventura iniziata bene con tanti nuovi obiettivi da raggiungere.
Teresa, come descriveresti questi tuoi primi mesi con l’Acf Arezzo?
Assolutamente molto positivi, molto più di quello che mi aspettavo. Ho trovato una squadra compatta, che lavora bene ogni giorno e il gruppo è veramente unito, cosa non scontata. Grazie al mister, allo staff e alle mie compagne ho ritrovato serenità, sono tranquilla e mi alleno con voglia e passione come non mi accadeva da un po’. Sono davvero molto soddisfatta di questa scelta.
Quanto vale secondo te questo gruppo?
Questo è un gruppo affiatato che ha tante qualità pur essendo molto giovane, il che può essere un deficit se si parla di esperienza nella lettura delle partite ma può essere pure un vantaggio perché ci sentiamo tutte importanti e in campo mettiamo quel pizzico di spensieratezza in più. Inoltre in partita diamo sempre il massimo e corriamo tanto, non ci risparmiamo. Nello spogliatoio si respira un’aria di fratellanza.
Cosa ti ha convinto a venire qui?
Mi sono convinta che l’Acf fosse la scelta giusta grazie ad alcune compagne di squadra che già conoscevo come Azzurra Corazzi oppure ai pareri positivi che venivano espressi sulla piazza, sulla città e su Ilaria Leoni. Quando ho affrontato l’Acf, come lo scorso anno a Brescia, ho sempre notato una squadra organizzata con delle individualità importanti. Sono contenta di aver scelto bene.
Sei ancora giovane ma hai già un passato importante con le maglie di Brescia, Sassuolo, Cittadella e Genoa women, Pro Sesto. Ti senti pronta a caricarti la squadra sulle spalle?
Se ci dovesse essere bisogno volentieri. Però voglio anche dire che qui nessuna si sente al di sopra delle altre, è giusto darsi un consiglio o una pacca sulla spalla quando necessario ma siamo tutte leader a modo nostro, ci vogliamo bene e ci rispettiamo.
Nel corso di un’altra intervista hai raccontato che l’infortunio al ginocchio nel 2020 è stato il momento più brutto della tua carriera. Adesso come ti senti?
Si, purtroppo l’infortunio al legamento crociato mi aveva tolto ogni certezza sul gioco del calcio. In quel periodo anche i campionati erano fermi e il lockdown non mi ha certamente aiutato. Poi però come in tutte le cose, dopo il buio è tornata la luce e nonostante tre operazioni allo stesso ginocchio sono tornata in campo, seppur dopo mesi. Adesso sto benissimo e posso dire di aver completamente recuperato anche dai piccoli, vari acciacchi che ogni tanto si ripresentavano. Fisicamente sono al top, ma ho avuto tanta forza da parte della mia famiglia e posso solo ringraziare i medici che hanno scoperto che le mie ricadute derivavano da una ciste dentro il ginocchio che mi impediva di muoverlo bene.
Dopo un buon inizio la squadra ha impattato in due sconfitte consecutive e adesso avete passato pure la sosta. Come hai visto la squadra e cosa ti aspetti dalla gara con il Cesena?
Purtroppo per noi siamo reduci da due sconfitte consecutive che ci hanno lasciato l’amaro in bocca per il modo in cui sono arrivate. Credo che ci sia mancato soprattutto l’ultimo passaggio e la finalizzazione, per il resto la squadra ha sempre fatto la prestazione. Pure con il Brescia nell’ultima gara. Adesso vogliamo riscattarci già dalla gara con il Cesena, per poi cominciare un bel tour de force che ci vedrà impegnate pure in coppa il 6 novembre. La prossima sfida sarà dura, come del resto lo è il campionato: puoi vincere con tutte se sei al 100%, ma al contrario rischi seriamente di perdere e di fare brutte figure se non sei lì con la testa.
Tu hai già messo a segno due reti in campionato, hai un numero di gol che vuoi raggiungere?
In realtà no, non ci penso più da qualche anno ormai. Ho segnato due reti in campionato e altrettante in coppa, mi auguro di continuare così. In passato facevo dei fioretti anche per via di qualche scommessa con la mia famiglia, poi però ho notato che più ci pensavo e più le cose mi riuscivano con fatica. L’importante per me è giocare bene e dare una mano alla squadra rendendomi utile. Prima viene sempre la squadra, poi è logico che da una prima punta come me ci si aspettano sempre dei gol, e me lo aspetto anche io.
Si dice che, da buoni liguri, tu e la tua famiglia amate follemente il mare e che appena puoi te ne torni nella tua terra. Quanto è importante staccare la testa e riposare per voi sportivi?
Sono innamorata della mia terra e appena posso cerco di ricaricarmi guardando il mare e stando in compagnia con la mia famiglia. Come dice mio padre: “E’ giusto focalizzarsi su una cosa e impegnarsi per farla bene, poi però devi anche sapere quando è il momento di estromettersi dal contesto e lasciare i problemi in un angolo”. I fatti di campo preferisco non portarmeli nella vita privata, ma pure viceversa. Genova è bellissima come Arezzo: la sto apprezzando tantissimo perché ha tutto concentrato in alcune zone ed essendo nativa di un piccolo paese come Bogliasco mi sento a casa anche qui.