Coccia, Renzi e Guccione

Domenica arriva il Pescara capolista in un match di grande fascino. Amaranto senza vittoria da tre turni, Troise deve fare scelte importanti in tutti e tre i reparti. La linea di difesa, il regista di centrocampo, il centravanti sono nodi da sciogliere

Quella di domenica è una partita che si prepara da sola ma che si può vincere soltanto leggendola bene. L’Arezzo arriva alla sfida contro la capolista al termine di un periodo con luci e ombre, in cui ha alternato cose buone e imbarazzi inattesi: la vittoria manca da tre turni e in stagione non era mai successo. La sconfitta di Carpi, il pareggio con l’Ascoli e il 2-2 con il Milan Futuro hanno avuto un comun denominatore: gli amaranto sono andati sotto nel punteggio e hanno dovuto inseguire, con tutte le conseguenze del caso. Nelle ultime 4 gare, inoltre, la squadra ha sempre preso gol e anche questo è un dettaglio su cui Troise ha puntato il dito. Tra settembre e ottobre Trombini era rimasto imbattuto quattro volte su cinque (Legnago, Pontedera, Gubbio, Torres), bucato solo dalla Ternana, e non a caso erano arrivati 12 punti su 15. Quel trend va recuperato in fretta, passando anche da decisioni più nette sulla composizione del reparto.

Finora, un po’ per scelta e un po’ per necessità, l’Arezzo ha giocato con 10 linee difensive diverse in 14 gare. Montini, Chiosa, Gigli, Righetti sono stati fuori a causa degli infortuni e questo ha costretto l’allenatore a ruotare gli uomini. Adesso potrebbe optare per una maggiore continuità, sperando di ritrovare la porta inviolata. Al di là dell’importanza di Chiosa, che per curriculum e personalità sembra l’unico in grado di comandare la difesa, domenica sarà fondamentale l’interpretazione del match da parte del laterale basso a sinistra, quasi certamente Coccia. La catena pescarese da quella parte è formata da Pierozzi, Valzania e Merola ed è uno dei punti di forza della squadra. Bisognerà difendere bene ma anche spingere con i tempi giusti per costringere gli avversari a ripiegare, inibendone il possesso.

mister Emanuele Troise

Il 433 (elastico) resta il sistema più utilizzato dall’Arezzo e in mezzo al campo, cercando di giocare alla lavagna la partita contro il Pescara, Troise dovrà fare scelte importanti. Mawuli, Renzi, Santoro, Settembrini si giocano tre maglie, anche perché è difficile pensare che in un match di tale importanza possa essere riproposto Guccione nel ruolo di mezz’ala pura come accaduto in passato. Bisognerà anche capire se il play lo farà Mawuli oppure Santoro, ammesso e non concesso che non partano entrambi dal primo minuto. Il ghanese, l’ha detto chiaro, si sente più a suo agio da intermedio, il che ha il suo peso nelle scelte tecniche. Renzi invece ha le caratteristiche per spezzare le linee biancazzurre: gamba, tempi d’inserimento, velocità. Se sta bene, i suoi compiti saranno decisivi.

In attacco ballano più opzioni, innanzitutto quella del centravanti: Gucci oppure Ogunseye? Il primo si è sbloccato a Solbiate dopo sette mesi di digiuno, il secondo non la butta dentro da cinque partite e, non sembri un paradosso, sono entrambi buoni motivi per vederli titolari. Poi c’è il solito interrogativo che coinvolge gli esterni e che accompagna la squadra fin dalla prima giornata. Pattarello quest’anno non ha mostrato di sé la versione migliore, anche se con il Milan è apparso più pimpante. Gaddini e Tavernelli non sono ancora scesi dall’altalena, così come Guccione del resto. Lui però, per visione di gioco, qualità di calcio, abilità nel variare la manovra, è quasi insostituibile. A patto che trovi la posizione in grado di tenerlo nel vivo dell’azione ma senza allontanarlo troppo dalla porta.