Contro il Pineto, domenica scorsa, il botteghino ha fatto registrare il record negativo dai tempi della serie D. E al Comunale, rispetto alle prime 12 gare interne del campionato 2023/24, sono entrati 7.069 aretini in meno. Una tendenza che si era materializzata già in estate con una flessione delle tessere stagionali (-23%). Perché questa emorragia? Ecco alcune delle risposte possibili
Un pubblico tradizionalmente esigente e brontolone, l’onda lunga della promozione in C che ha perso consistenza, le emozioni del centenario ormai consegnate agli archivi, il rincaro di abbonamenti e biglietti, la difficoltà della squadra a proporre prestazioni coinvolgenti al di là dei risultati: tutto questo mescolato insieme ha prodotto una emorragia di spettatori al Comunale. Domenica scorsa contro il Pineto si è toccato il record negativo, da due anni in qua, di paganti al botteghino: soltanto 659, dato che non si registrava dai tempi della serie D.
ABBONAMENTI IN CALO – Le avvisaglie di una disaffezione si erano avvertite già in estate. I prezzi delle tessere stagionali, aumentati in tutti i settori, avevano causato una flessione degli abbonati, passati da 2.057 a 1.583, con un saldo negativo di 474 tifosi (-23%). A svuotarsi è stata soprattutto la tribuna, la più penalizzata dai costi schizzati in alto per tutte le tipologie di acquirente: donne, under 18, over 65. Oggi un biglietto per la laterale in prevendita costa 25 euro, al botteghino 30 euro (43/50 euro la centrale). Ma anche la curva sud ha accusato il colpo: il biglietto in prevendita costa 13 euro, il giorno della partita addirittura 16 euro (prezzo più alto nel girone B di serie C). E tanti hanno diradato la loro presenza.
I DATI DEL BOTTEGHINO – I numeri del botteghino hanno confermato il trend: l’anno scorso, dopo 12 partite casalinghe, il totale dei paganti (scremato delle presenze in curva ospiti) era di 16.697, mentre quest’anno è di 15.316, con un saldo negativo di 1.381 spettatori. La media della scorsa stagione era di 1.391 paganti/gara, in questa stagione è di 1.276. Fanno 115 paganti in meno al Comunale ogni partita, che sommati ai 474 abbonati persi per strada portano la flessione a 589 persone ogni volta.
TREND CAMBIATO – C’è da dire che Arezzo si è sempre contraddistinta per essere una piazza umorale, con un pubblico in proporzione più assiduo e presente in trasferta piuttosto che in casa. Questo ha zavorrato anche le campagne abbonamenti in tutte le epoche storiche. Nell’ultimo biennio però, complice una politica dei prezzi allettante, una serie di scontistiche apprezzata dal pubblico, l’atmosfera stuzzicante del centenario e un progetto tecnico applaudito non solo per le vittorie sul campo, la tendenza si era invertita. Adesso il brusco stop per i motivi elencati in apertura.
I NUMERI DEL GIRONE B – Grazie a StadiaPostCards, è possibile fare un confronto con le altre piazze del girone B (aggiornato a fine dicembre ma comprendente anche i paganti ospiti). L’Arezzo quest’anno si trova all’ottavo posto per affluenza allo stadio, preceduto da società più o meno blasonate come Spal, Pescara, Perugia, Ascoli, Ternana, Campobasso e Torres. Dietro, nell’ordine, ci sono Rimini, Lucchese, Vis Pesaro, Gubbio, Virtus Entella, Carpi e poi le “piccole” Sestri Levante, Pianese, Pineto, Pontedera e Legnago. Ultimo in questa graduatoria è il Milan Futuro.
LA PERCENTUALE – Per concludere. Nella stagione 2023/24 il totale di abbonati + paganti dopo 12 giornate casalinghe era di 41.381 spettatori. Nella stagione 2024/25 il totale di abbonati + paganti dopo 12 giornate casalinghe è di 34.312 spettatori. Un calo di 7.069 tifosi che equivale a un -17% di ingressi allo stadio. Le spiegazioni possono essere varie ma la percentuale è larga e, nonostante tutto, inattesa in queste dimensioni.