Del Fabro e Gucci non convocati, Gaddini sì insieme al nuovo acquisto Capello: sono gli effetti a macchia di leopardo di una campagna trasferimenti che resterà aperta fino al 3 febbraio. La partita contro il Legnago, ultimo in classifica, è cruciale come lo fu all’andata: c’è da ritrovare il successo pieno e da fugare le ombre sulla qualità di gioco emerse contro Vis Pesaro e Pineto. Chierico, Coccia, Damiani e Renzi indisponibili per infortunio, Gilli squalificato
Del Fabro è rimasto a casa, Gucci anche, Gaddini è salito sul pullman diretto a Legnago insieme al nuovo acquisto Capello. Sono gli effetti a macchia di leopardo di un mercato aperto fino al 3 febbraio e che sta condizionando tutte le squadre, compreso l’Arezzo. Troise ha deciso di non convocare il difensore, in uscita a dispetto di un contratto biennale firmato la scorsa estate, e nemmeno l’attaccante che ha messo la firma sulla promozione dai dilettanti e sullo scorso campionato di C. Il primo deve trovare un acquirente, il secondo in queste ore è stato vicino al Livorno ma poi la trattativa si è fatta più complicata e la fumata bianca ancora non c’è. Gaddini, protagonista del clamoroso autogol contro il Pineto, resta un giocatore cedibile ma domani sarà in lista. In rialzo le speranze di avere a disposizione per la panchina anche Capello, per il quale la società sta perfezionando i dettagli burocratici del trasferimento.
L’elenco dei giocatori utilizzabili è meno ampio del solito a causa di infortuni e squalifiche: ai lungodegenti Chierico (lesione muscolare) e Damiani (menisco) si sono aggiunti Renzi (stiramento all’adduttore) e poi Coccia (lesione muscolare), mentre Gilli è stato fermato dal giudice sportivo.
Troise, salvo sorprese, ha la linea di difesa praticamente fatta, con Montini, Chiosa, Gigli e Righetti davanti a Trombini. Dalla mediana in su ci sono maggiori alternative: l’Arezzo potrebbe giocare con tre centrocampisti, e quindi restituire una maglia da titolare a Settembrini, oppure restare con due soli intermedi (Mawuli e Santoro) per liberare un posto a un attaccante. Questa sembra la soluzione più probabile, anche in considerazione delle difficoltà di un Legnago fragilissimo in fase difensiva. In attacco c’è il solito dubbio delle ultime settimane: schierare la prima punta di ruolo oppure giocare con il finto nove? Lo sapremo domani intorno alle 14.
I veneti sono in chiara difficoltà e non da ieri. Stanno anche cambiando pelle sul mercato, con i fisiologici problemi di amalgama che incontrerà Contini nell’assemblare la formazione e dare solidità alla squadra. I biancazzurri sono annunciati con il 433 ma non sarebbe una sorpresa vederli disposti con un modulo più abbottonato, in previsione di novanta minuti di sofferenza, in cui saranno chiamati a battagliare per colmare il gap tecnico con l’Arezzo.
Per gli amaranto, come all’andata, quella con il Legnago diventa una partita cruciale. Un girone fa il rigore di Pattarello a pochi minuti dalla fine rimise le cose a posto dopo le sconfitte contro Vis Pesaro e Pineto, oggi la situazione è solo leggermente diversa. L’Arezzo ha raccolto un punto nelle ultime due gare, ha perso male quella di domenica scorsa ed è stato contestato dalla tifoseria come era successo solo dopo il ko di Perugia a novembre. Per rasserenare l’ambiente servirebbe vincere e farlo in modo convincente, sfruttando la disparità di valori tecnici con gli avversari per ritrovare il successo pieno. Stando ovviamente attenti a non trasformare la trasferta in una buccia di banana. Calcio d’inizio alle 15.