Brutta prestazione di una squadra schierata con un undici inedito e cambiata in corsa senza risultati. Gilli spaesato a destra, Santoro non gira, Tavernelli mal servito e senza ispirazione. Renzi chiude il match da unico mediano, Settembrini titolare a sorpresa e a sorpresa sostituito, solo nel secondo tempo l’ingresso di Capello
Le pagelle di Arezzo-Pontedera.
TROMBINI 6 Si ritrova 4 gol sul groppone, cosa che mai gli era successa ad Arezzo, ma nulla può. Bersagliato dagli avversari e dal fuoco amico, costretto ad arrendersi anche lui.
GILLI 5 Un nuovo acquisto che aveva brillato per intraprendenza, trascinato nel gorgo degli imbarazzi. Braccetto nella difesa a tre contro la Vis, centrale nella linea a quattro contro il Pineto, quarto a destra contro il Pontedera: un tourbillon da restarci sotto. A disagio da subito, non spinge e non difende. Sostituto al termine dei 45 minuti (1′ st Righetti 5 Dunque era abile e invece finisce inizialmente in panchina. Morde nel suo primo quarto d’ora, poi la partita va a monte e pure lui scompare).
CHIOSA 5 Troise lo vorrebbe mediano aggiunto quando la squadra costruisce ma sembra una velleità inappagabile e che non sortisce effetti. In sofferenza sulle veloci ripartenze granata, subisce fallo da Corona nell’azione dello 0-2 e concede a Vitali (in fuorigioco) il corridoio dello 0-4. Serata no in tutti i sensi.
GIGLI 6 Prima di alzare bandiera bianca insieme al resto della compagnia, è tra i pochi a galleggiare sopra la sufficienza, prendendosi anche qualche insolita licenza in palleggio. Nel finale frana insieme a tutti.
MONTINI 4 Traslocato a sinistra nonostante due mancini in panca e sempre ai margini della gara, mai pimpante come ci aveva abituato nella passata stagione. Si fa sovrastare di testa nell’azione del raddoppio del Pontedera e regala a Vitali il clamoroso assist che fa sfollare la gente dal Comunale. Dopo Lazzarini e Gaddini, entra anche lui nel club dei retropassaggi disgraziati.
SETTEMBRINI 6 Titolare per la seconda volta di fila: non succedeva da fine ottobre. Nel marasma generale, accentuato dal gol subìto a freddo dopo due minuti, è tra i più volitivi. Tocca tanti palloni e qualcuno lo sbaglia, anche perché intorno, col passare dei minuti, vengono meno ordine e tempi di gioco. Così come era stata una sorpresa vederlo in campo dall’inizio, altrettanto a sorpresa non rimette la testa fuori dal tunnel dopo l’intervallo (1′ st Renzi 5 Torna dentro dopo un mese e mezzo e non è proprio il contesto ideale per ritrovare ritmo, coordinate, giocate. Praticamente non la prende mai e addirittura chiude il match da unico mediano, infilzato da avversari che sbucano da ogni dove).

SANTORO 4.5 Comincia malissimo, con una deviazione di testa debole debole che propizia il gol di Moretti. Quindi produce un bel tiro in porta respinto involontariamente da Gilli a un metro dalla linea e poi giù il sipario. E’ il play di un Arezzo che non gira, che fatica a costruire, che non comanda la partita. La squadra non lo aiuta, lui non accende la squadra (18′ st Ogunseye 5 Una buona sponda per il gol di Pattarello che vale il 2-4 all’89’. Per il resto sfiduciato, esangue e buttato nella mischia per disperazione più che per reale convinzione. A oggi si fatica a capire come e in che modo possa essere rilanciato un centravanti con questo stato d’animo e con queste caratteristiche).
MAWULI 4 Il paradigma di un’annata finora così bizzarra. Un leone che brillava per aggressività, contrasto, muscolarità, diventato una controfigura che vaga per il campo, un po’ mezz’ala, un po’ incursore e un po’ niente di tutto ciò. La sua partita è spiegata bene al minuto 40: riceve una pallaccia a metà campo, la perde, rincorre Vitali senza raggiungerlo, lo stende fuori area, prende il giallo. Sostituito per la quindicesima volta (1′ st Capello 6 Finalmente in rosa c’è un finto nove a tutti gli effetti e invece di giocare, è seduto vicino a Righetti. Quando subentra, con la gara ancora recuperabile, fa capire che ha un piede delicato come da aspettative. Tantalocchi gli disinnesca un velenoso rasoterra diretto all’angolo, dopo di che la baracca viene giù e ciao).
GUCCIONE 5 Sempre più tuttocampista, sempre più lontano dalla porta avversaria, fino a un secondo tempo in cui quasi viene a giocare in bocca a Trombini. Centravanti di movimento, regista, esterno, mezz’ala, fa tutto e niente, con la settima ammonizione in 22 presenze neanche fosse un cagnaccio che deve randellare per guadagnarsi la pagnotta. Svariare va bene ma così il campo si allunga e si allarga a dismisura. E diventa una prateria impossibile da governare. Segna con un tiraccio dalla distanza e con la collaborazione di Tantalocchi.
PATTARELLO 6 Perlomeno ci prova. E’ l’unico a far vibrare il Comunale durante lo scoraggiante primo tempo, estraendo dal cilindro una sforbiciata che strappa l’applauso del pubblico. Nella ripresa si fa prendere dall’anarchia e prende a giocare da solo, calciando in porta da ogni zolla senza grandi risultati. Trova il gol alla fine con un missile che sfonda l’incrocio: prodezza inutile purtroppo, avesse fruttato qualche punto sarebbe venuto giù lo stadio.
TAVERNELLI 5 Poca roba in rapporto alle qualità. Innescato male, con un giro palla macchinoso, si tiene il colpo in canna come troppe volte in stagione. Un tiro che sibila vicino al palo quando già il Pontedera era avanti di tre, poi vaga di qua e di là a caccia di un’ispirazione che non arriva.