Possibile novità a breve in Lega Pro: ogni squadra potrà richiedere due revisioni al direttore di gara. L’anno scorso nello spareggio di Alessandria contro la Juventus Next Gen, l’arbitro Sacchi andò tre volte al monitor: gli amaranto ebbero due decisioni favorevoli e una contraria
Il Var (Video Assistant Referee), come accaduto nella passata stagione, sarà presente in tutta la fase playoff e playout della serie C in programma a maggio e giugno. Gli arbitri potranno quindi avvalersi della tecnologia per dirigere le partite. L’ok era arrivato già a fine gennaio dal consiglio direttivo della Lega Pro, secondo una linea di continuità rispetto agli spareggi dell’annata 2023/24.
Nella gara di Alessandria del 7 maggio 2024 contro la Juventus Next Gen, valida per il primo turno di girone dei playoff, l’Arezzo sperimentò quanto può essere utile il Var. L’arbitro Sacchi di Macerata venne richiamato al monitor tre volte: la prima al 12′ del primo tempo, quando venne annullato il gol di Sekulov a causa di un fallo su Damiani in partenza dell’azione; la seconda al 19′ della ripresa, quando fu revocato il cartellino rosso per Renzi, e cambiato in un giallo, dopo un’entrata fallosa su Nonge. Nella terza circostanza il direttore di gara andò a rivedere un tocco di braccio di Settembrini in area e, dopo aver lasciato correre in presa diretta, assegnò il penalty ai bianconeri.
La novità più importante riguarda la possibile introduzione, entro breve tempo, del Var a chiamata in serie C. Come riporta il sito GianlucaDiMarzio.com, nelle scorse settimane il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha annunciato di aver chiesto all’Ifab e alla Fifa di partire in serie A femminile e in Lega Pro con la sperimentazione del Football Video Support.
L’ex arbitro di serie A, Gianpaolo Calvarese, ha spiegato: “L’arbitro avrebbe la possibilità di rivedere sul monitor a bordocampo i replay di un episodio. E le squadre potranno richiederlo massimo due volte a partita. Se l’arbitro, andando al controllo, scegliesse di modificare la sua decisione, il numero di chiamate a disposizione non verrebbe scalato. I casi specifici da poter chiamare sono la segnatura di una rete, i rigori, un’espulsione o eventuali scambi di identità”.