Righetti in azione nel match di andata

Il derby di domani sera si gioca senza tifosi ospiti per il divieto di trasferta imposto dalle autorità. Indetta la giornata amaranto, tessere di abbonamento non valide. Arezzo con il 433 imperniato su Guccione in regia, ballottaggi a centrocampo: è la prima gara di un trittico che comprende anche Pescara e Virtus Entella. Il Perugia, reduce da sei risultati utili di fila ma senza vittorie esterne da ottobre, potrebbe giocare a specchio. Calcio d’inizio alle 20.30

E’ un derby strano, un derby in sordina per alcuni aspetti ma pur sempre un derby. Per una volta ci sarà più adrenalina, più virulenza, più veleno in campo che fuori, ammesso che i novanta minuti non tradiscano le attese. Ma è improbabile che accada. Sugli spalti invece sarà tutti contro nessuno: gli aretini dentro e i perugini fuori, per colpa dell’ennesimo divieto di trasferta, legato ai tafferugli con i sostenitori lucchesi in autostrada di un mese e mezzo fa. E senza i rivali, comunque la si pensi sulla sostanza del provvedimento delle autorità, la partita perde buona parte del suo sapore. Ma ormai è così.

Edulcorato dei suoi contenuti più rustici e popolari, sul lato tecnico il derby resta uno spartiacque fondamentale per tutte e due le squadre. L’Arezzo deve consolidare il piazzamento dentro i playoff, all’alba di un trittico durissimo che comprende anche il recupero di mercoledì a Pescara e la trasferta di Chiavari del 13 aprile contro la capolista. Il Perugia, grazie all’ultima striscia di sei risultati utili consecutivi, ha archiviato la pratica salvezza e riacceso la speranza di agguantare gli spareggi promozione. I tre punti quindi hanno un peso rilevante senza se e senza ma.

Il piano gara di Bucchi resta lo stesso di sempre: possesso prolungato, aggressione alta, qualità di palleggio, attacco costante. L’Arezzo si disporrà con il 433, assegnando a Guccione le chiavi della manovra e il compito di far girare tutto il meccanismo. Poi è chiaro che i compagni dovranno metterci del loro. Pattarello, Ravasio e Tavernelli andranno a ricomporre il tridente titolare e la speranza dell’allenatore è che la produzione offensiva registri un’impennata, limando uno dei difetti che la squadra si trascina dietro da settembre. A metà campo ballottaggi Damiani/Mawuli e Capello/Chierico/Dezi, mentre dietro la linea dovrebbe essere composta da Renzi, Gilli, Chiosa e Righetti.

Il Perugia di Cangelosi nell’ultimo mese e mezzo ha inanellato due pareggi e quattro vittorie, facendo registrare il più alto picco di rendimento stagionale. Resta il tallone d’Achille del rendimento esterno, tra i più sterili del girone. I biancorossi lontano dal Curi hanno vinto solo una volta a ottobre (1-0 ad Ascoli) e non segnano da 356 minuti. Il tecnico, il terzo dell’annata dopo Formisano e Zauli, però non si è detto preoccupato, anzi. E tiene nel taschino la doppia opzione: 352 come nell’ultima gara con il Pineto oppure 433, secondo quella che è la sua zemaniana idea di calcio. Formazione con alcuni dubbi da sciogliere in tutti e tre i reparti: davanti potrebbe toccare a Matos, Montevago e Kanoute.

Calcio d’inizio fissato alle 20.30, sugli spalti solo spettatori paganti perché la società ha indetto la giornata amaranto e dunque le tessere di abbonamento non sono valide. Arezzo e Perugia si affronteranno per la terza volta in stagione: all’andata in campionato finì 2-0 per gli umbri (gol di Di Maggio e Montevago), cinque giorni dopo in Coppa Italia vinsero gli amaranto 2-1 (doppietta di Ogunseye e rete di Matos dal dischetto). Sulle due panchine c’erano Troise e Zauli, che domani guarderanno il derby in tivù. Nel calcio gli scenari cambiano in fretta.