il dg Roberto Cucciniello

La promozione dopo un anno da team manager grazie alla fiducia del presidente Anselmi: “Lavoro a stretto contatto con il ds Rossi. Dobbiamo mettere le basi tecniche e organizzative per alzare il livello delle ambizioni del club. Rispetto al maschile, qui ho trovato una boccata d’ossigeno”

Come è già noto da qualche settimana, Roberto Cucciniello è stato promosso da team manager a direttore generale dell’Acf Arezzo. Questo ruolo permetterà alla società amaranto di organizzare al meglio la prossima stagione, con il ds Giacomo Rossi che si occuperà prevalentemente della parte sportiva. Grande dimostrazione di fiducia da parte del presidente Massimo Anselmi nei confronti di Cucciniello, che si è mostrato molto motivato in vista della nuova stagione.

Come ha accolto quest’incarico e come sta andando questa prima fase?

“Sono felice che il presidente abbia pensato a questo per me, mi gratifica molto. Sono estremamente determinato. Il primo mese è stato intenso, alla fine di una stagione c’è subito la necessità di programmarne una nuova, per cui mi sono dovuto occupare di tantissimi aspetti”

Questo nuovo ruolo implica un dialogo costante con Giacomo Rossi, che si occuperà prettamente della parte sportiva. E’ così?

“Assolutamente. Lavoriamo molto all’interno dello staff, ci confrontiamo costantemente su tanti aspetti. Lui si occupa dell’aspetto tecnico, anche se molti dettagli si incastrano con quelli di cui adesso mi occupo io, quindi spesso c’è la necessità di trovare la quadra e la visione totale di certe dinamiche”

l’ultima formazione schierata dall’Acf in campionato

Cosa l’ha spinta ad avvicinarsi al calcio femminile?

“Più o meno l’ho sempre seguito, già dai tempi della presidenza Tavanti. Durante quel periodo andavo a vedere le partite e devo ammettere che mi ha sempre affascinato. Da parte mia c’è stata la voglia di confrontarsi con questa realtà che mi incuriosiva. Col senno di poi, posso dire di aver fatto una scelta bella: si tratta di un ambiente in cui si può fare calcio in un modo più sereno rispetto al calcio maschile. FEro anche un po’ logorato da certi contesti: venivo da tante stagioni complicate, motivo per cui il femminile è stato una boccata d’ossigeno, un po’ come se respirassi nuovamente l’atmosfera dei miei tempi. In questo settore ci sono sentieri inesplorati, io spero che questo calcio migliori e che soprattutto mantenga quel lato più umano che nel maschile si è un po’ perso. In determinati contesti ci sono aspetti più legati al folklore che al calcio stesso, che deve essere caratterizzato da una genuina passione e dal fatto che alla fine è un gioco. Con le ragazze giovani c’è la voglia di fare sport e di mettersi a confronto in un’ottica di sana competizione. Anche i genitori nel femminile sono meno ingombranti, lasciando la libertà alle figlie di potersi esprimere e migliorare senza grosse pressioni”

Quali saranno le prossime sfide che dovrà affrontare da direttore generale?

“La prima è quella di migliorare step by step, da molteplici punti di vista. L’aspetto organizzativo sarà uno di questi, così come l’organigramma e i rapporti con le atlete. Vogliamo favorire la crescita delle ragazze e permettere loro di esprimersi in strutture all’altezza. Le nostre hanno bisogno di alcuni aggiustamenti, questa sarà una bella sfida. L’aspetto tecnico sarà curato come è già stato stabilito da Giacomo Rossi e io lo asseconderò con il budget a disposizione. Lui è un grande esperto del calcio femminile, per cui dovremo essere bravi a coordinarci. In questi giorni ci stiamo occupando di definire gli staff per il prossimo anno, occupandoci prevalentemente di rinnovi, nuovi arrivi, conferme: è un lavoro impegnativo, non si limita soltanto alla prima squadra ma si estende al settore giovanile. L’under 17, ad esempio, sta disputando una stagione straordinaria. Siamo alle fasi nazionali e abbiamo battuto il Como. Con una vittoria contro l’Atalanta nel weekend, avremmo grandi chance di qualificarci alla Final Four. Questo testimonia la bontà del lavoro che è stato fatto con il vivaio in questi anni”

Ha una speranza particolare in vista della prossima stagione?

“Vivere una stagione di consolidamento, oltre che lanciare ragazze giovani in prima squadra. Spero che ci compatteremo sempre di più, in modo da migliorare anno dopo anno. Vedremo se riusciremo a fare qualcosa di più rispetto a una salvezza tranquilla o a una salvezza della Primavera 1. Credo che ci siano le condizioni per fare bene, senza fretta, costruendo mattoncino dopo mattoncino. Quando poi si avranno basi solide, si potrà ambire ad obiettivi più importanti”