giugno 2010, prima assemblea di OA alla Cgil

Il 26 giugno 2010 nasceva il comitato spontaneo che da sempre porta avanti il valore dell’appartenenza. Raccolte fondi, la battaglia totale del 2018, eventi solidali, supporto alle trasferte e la presenza nella compagine sociale con la quota simbolica ma fondamentale dell’1%: storia di un’associazione di tifosi che dimostra come il calcio non sia soltanto gol, bilanci e categorie

Quindici anni fa, il 26 giugno 2010, ad Arezzo nasceva Orgoglio Amaranto. Un comitato spontaneo di tifosi, un gruppo eterogeneo di persone unite da un’idea semplice: che il calcio non fosse solo una questione di gol, bilanci e categorie, ma soprattutto di appartenenza. Nasceva così una forma inedita di partecipazione popolare, in un momento in cui il calcio cittadino toccava uno dei punti più bassi della sua storia, con il fallimento dell’Ac Arezzo ancora fresco e un futuro tutto da scrivere.

Da allora, Orgoglio Amaranto ha rappresentato la voce della tifoseria, ma anche qualcosa di più: un presidio civico, culturale, identitario. Nei primi mesi di attività si spese in prima persona per sostenere la nascita della nuova società, contribuendo concretamente all’iscrizione dell’Atletico Arezzo al campionato di serie D sotto la presidenza di Marco Massetti, al quale va ascritto un merito fondamentale per la tutela del calcio aretino.

Con il tempo, il comitato ha dato vita a iniziative di vario tipo: raccolte fondi, incontri pubblici, eventi solidali, supporto logistico alle trasferte, battaglie legali per la salvaguardia dei diritti dei tifosi. Ma anche vigilanza critica sulle proprietà che si sono avvicendate al timone del club, mantenendo un approccio costruttivo e sempre nell’interesse esclusivo della maglia amaranto.

Orgoglio Amaranto è entrato nella compagine sociale dell’Arezzo calcio fin dall’inizio, dapprima con il 2% e poi con l’1% del capitale. Una quota simbolica ma sufficiente per esercitare un diritto di presenza e rappresentare a pieno titolo i tifosi all’interno del club. Da allora OA, che per un certo periodo ha anche designato un proprio rappresentante all’interno del consiglio d’amministrazione del club, è un socio di minoranza attivo e riconosciuto, operativo sotto le gestioni di Marco Massetti e Gino Severini, Mauro Ferretti e Marco Matteoni, Giorgio La Cava e Guglielmo Manzo.

Nel corso degli anni, il comitato non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, soprattutto nei momenti più difficili, a cominciare da quelli della fondazione con la raccolta di 30mila euro per l’iscrizione al massimo torneo dilettanti: l’ingresso nella compagine sociale rappresentò il primo caso del genere in Italia. A marzo 2018, in collaborazione con l’amministrazione comunale e facendo leva sui diritti del socio di minoranza, raccolse 477mila euro tra tessuto economico e tifoseria, consentendo al tribunale fallimentare di Arezzo di concedere l’esercizio provvisorio e permettere di salvare il titolo sportivo e la permanenza, grazie anche ai risultati del campo, in serie C. Ad agosto 2023 OA è stato invitato in audizione alla commissione cultura della Camera dei Deputati come soggetto riconosciuto e qualificato in merito alla discussione sul testo di legge per promuovere la partecipazione popolare nelle società sportive.   

Oggi Orgoglio Amaranto compie quindici anni. Un traguardo che verrà festeggiato con una cena allo stadio e che rappresenta una delle facce migliori del calcio di oggi: quella di chi investe tempo ed energie per un ideale, senza alcun ritorno che non sia quello di appagare passione e senso di appartenenza.