Ravasio esulta dopo il 2-0

Dell’Aquila e Ravasio protagonisti non solo per i gol. Contro la Torres bene anche Arena e Perrotta. Peccato per l’infortunio di Meli, giusto concedere uno scampolo di gara ai giovani Ferrara e Concetti. Prima del fischio d’inizio, il ricordo di Quercioli

INDICAZIONI CONFORTANTI – Bucchi cercava risposte e conferme dalla partita di Coppa Italia. Ha avuto entrambe. I calciatori con meno minutaggio hanno dato prova di rappresentare un’alternativa affidabile. Gli altri si sono calati nel clima della serata con l’atteggiamento giusto. Le luci della ribalta hanno inquadrato soprattutto Dell’Aquila, classe 2004, scuola Torino da dove è arrrivato in prestito. Rapidità nello stretto, gamba agile, tecnica sopra la media, ficcante nell’uno contro uno, ha giocato con personalità, ha segnato il primo gol della sua stagione (di testa!) e ha messo lo zampino anche nell’azione del raddoppio, premiando la sovrapposizione di De Col. Il resto, nella circostanza, l’ha fatto Ravasio, che al di là della segnatura è apparso tonico e ispirato anche nel cucire il gioco spalle alla porta.

ATTEGGIAMENTO GIUSTO – Note positive da tutti in questa gara infrasettimanale. Perrotta, sotto gli occhi del padre Simone, ha confermato che la metamorfosi da centrocampista duttile a terzino di spinta procede speditamente: “cavallo pazzo” l’ha definito Bucchi affettuosamente. Bene Arena, attento e disinvolto contro una Torres sterile in avanti. Positiva prova dell’ex per Varela, con una condizione fisica apprezzabile per tutti i novanta minuti. Peccato per l’infortunio di Meli: dopo un inizio compassato, stava venendo fuori di prepotenza e aveva calciato in porta tre volte in pochi minuti. Su Trombini non c’era nulla da scoprire: poco impegnato ma molto sicuro. E’ un titolare che finora, in campionato, si è seduto in panchina. Giusto, infine, concedere uno scampolo di gara a Ferrara (2007) e Concetti (2006). Se lo meritavano.

IL RICORDO DI QUERCIOLI – Ieri sera, prima dell’inizio della partita, l’altoparlante dello stadio ha diffuso un messaggio di cordoglio da parte della Ss Arezzo per la scomparsa di Massimo Quercioli, datata 16 ottobre. Originario di San Giustino Valdarno, ha giocato per sei stagioni in amaranto e tra il 1976 e il 1982 ha collezionato 106 presenze in campionato. Difensore, aveva fatto parte di una delle squadre più amate della storia, rinforzata anno dopo anno e che arrivò a conquistare la Coppa Italia semipro nel 1981 e poi la serie B nel 1982. In quel campionato Quercioli mise insieme 22 apparizioni, dando un contributo fondamentale al salto di categoria. In carriera aveva vestito anche le maglie di Nola, Akragas e Varese, dove si era fermato a vivere.

NOTIZIARIO – Intanto stamani l’Arezzo ha ripreso gli allenamenti. Il gruppo si è ritrovato agli ordini dello staff tecnico per una seduta differenziata, calibrata in base ai carichi della gara. I calciatori impiegati nel match hanno svolto un lavoro defaticante, mirato al recupero muscolare e alla gestione dei carichi. Per tutti gli altri, la sessione è stata più intensa e articolata: il programma ha previsto un circuito di forza specifico per gli arti inferiori, esercitazioni di sprint e rapidità, combinazioni offensive e conclusioni a rete. Lo staff ha monitorato attentamente i parametri individuali, con l’obiettivo di mantenere alta la condizione atletica in vista del prossimo impegno di campionato contro il Campobasso. La squadra tornerà in campo domani per una nuova seduta, con l’intero gruppo atteso al lavoro. Contro il Campobasso ancora assente Dezi, qualche speranza di recupero per Renzi.