Sarà una partita mutilata a causa del divieto di trasferta imposto dalle autorità ai residenti in provincia di Arezzo. Bucchi senza Chiosa in difesa, gioca Gigli. Perugia con il dubbio trequartista

Il divieto di trasferta ai tifosi amaranto è stato come una secchiata di veleno sul derby, perché il primato in classifica e il fascino di una partita storicamente molto sentita avrebbe trascinato al seguito della capolista diverse centinaia di persone. Invece i giorni della vigilia hanno portato in dote il decreto del prefetto di Perugia e il responso negativo del Tar sul ricorso presentato da Orgoglio Amaranto: per i residenti in provincia di Arezzo niente biglietto. Per questo stamani i gruppi organizzati della sud hanno incitato i giocatori alla seduta di rifinitura alle Caselle.

Al Curi si giocherà una partita mutilata dal punto di vista ambientale, da interpretare con intelligenza sul piano tecnico. Quindici giorni fa a Terni, anche in quel caso senza tifosi per un altro divieto, l’Arezzo recuperò nella ripresa una gara faticosa in cui si era trovato in svantaggio, dovendo accontentarsi del pari. E ad Alessandria contro la Juventus Next Gen, dove il pubblico aretino disertò per protesta contro le squadre B, servì un’ultima mezz’ora a tutto gas per rimettere in sesto il match. Insomma, quando il settore ospiti è deserto, la squadra ne risente. È un monito per domani.

Di buono c’è che Bucchi è alla guida di un gruppo in grande salute sotto ogni profilo. E le assenze dei lungodegenti Dezi e Renzi, cui si sono aggiunte quelle di Chiosa (fastidio muscolare) e Dell’Aquila (contusione al piede), scombinano solo in parte i piani dell’allenatore. La rosa è un po’ più corta ma comunque ampia per consentire soluzioni variegate sia dal primo minuto che durante la gara. Nessuna novità in formazione: Venturi in porta, De Col e l’ex Righetti terzini, Gilli e Gigli coppia centrale, Guccione in regia, Mawuli e Chierico mezze ali, Cianci centravanti, Pattarello e Tavernelli esterni d’attacco. Modulo 433.

L’Arezzo a Perugia ha vinto una volta sola nei 32 precedenti, firmando il colpaccio nel 1986 che volle dire salvezza e concomitante retrocessione per il Grifo. I numeri mettono in guardia: in Umbria è sempre stata dura e lo sarà pure domani. Dopo un avvio di stagione disastroso, con due allenatori giubilati nel giro di undici giornate (Cangelosi e Braglia), il presidente argentino Faroni ha richiamato tre pezzi da novanta della storia biancorossa al capezzale del club: Walter Novellino e Riccardo Gaucci come consulenti, Giovanni Tedesco in panchina. La svolta sembra aver dato effetto: 4 punti nelle ultime due giornate, prima vittoria stagionale messa in archivio, ambiente ricompattato dopo le polemiche.

Tedesco e Bucchi sono stati compagni di squadra proprio a Perugia, con Cosmi allenatore, ma domani non si faranno sconti. Probabile 4312 per il tecnico biancorosso, che non rinuncerà al trequartista (Manzari o Torrasi) né alle due punte (Montevago e Bacchin). Punto fermo Bartolomei nel ruolo di centromediano, rilanciato nelle ultime settimane dopo essere finito fuori dai piani. In panchina Ogunseye, ex amaranto che l’anno scorso segnò una doppietta al Curi in Coppa Italia, qualificando l’Arezzo.

Calcio d’inizio alle 14.30, per una partita che richiama sfide accese e una lunghissima sfilza di doppi ex: Traini e Tovalieri, Floro Flores e Di Loreto, Testini e Bazzani, De Stefanis e Pagliari, ma anche gli allenatori Cosmi e Sarri, Indiani e Battistini oltre ai direttori Pieroni e Sabatini. L’Arezzo deve conservare la leadership della classifica e riuscirci senza pubblico al seguito sarà più impegnativo del solito.