Con il portoghese è stato feeling fin dal giorno del suo arrivo. La rete al Napoli in amichevole, lo spezzone brioso con il Forlì e la progressione devastante di Pontedera: l’impatto con Arezzo è andato alla grande. Istintivo, veloce, con la linea laterale come alleata, l’ex Torres ha speso parole di elogio per i compagni e il salto mortale dopo il 3-0 di venerdì ha scatenato pure la gioia di Bucchi
Con Momo Varela è stato feeling a prima vista. Profilo di livello per la categoria, curriculum importante con una promozione in B già in bacheca, arrivo a titolo definitivo ad Arezzo e poi, perché no?, il look che ispira simpatia. La gente l’ha preso subito a ben volere e lui ha ricambiato con prestazioni belle dense: gol al Napoli in amichevole per una vittoria fittizia ma prestigiosa, spezzoni convincenti, un ingresso brioso con il Forlì e poi la mezz’ora spaccatutto di Pontedera.
La fuga a tutto gas dalla trequarti amaranto all’area granata, per il gol del definitivo 3-0, ha messo in ghiaccio la sfida del Mannucci e scolpito il nome di Varela nella pietra di questo avvio di stagione. Di strada da fare ce n’è ancora moltissima, e i risultati saranno il vero e unico metro di giudizio, ma l’impatto del portoghese con la piazza è stato il migliore che si potesse sperare. Bravo in campo e arguto anche in sala stampa, dove venerdì sera ha pronunciato parole per niente banali: “Qui siamo tutti forti, il gol è importante per me ma non cambia le gerarchie interne. Il mister deve scegliere ogni volta e non è per niente facile. Per quanto mi riguarda, che parta dall’inizio o subentri dalla panchina, devo andare dentro e dare il massimo. Io la serie C l’ho già vinta con la Reggiana e dico che quest’Arezzo è di pari livello. Ma dobbiamo dimostrarlo sul campo”.

Varela Serifo Djamanca Muhamed (1998) è un giocatore che può adattarsi in più zone di campo. Originario della Guinea-Bissau con passaporto portoghese, dotato di grande potenza atletica e velocità, si è messo in luce nella serie D sarda con le maglie di San Teodoro, Budoni e Lanusei, prima di trasferirsi al Gladiator. Da lì il salto alla Reggiana in C e poi, dopo la vittoria del campionato, in serie B, dove collezionò 25 presenze. L’anno scorso per lui il prestito alla Torres: 37 gare complessive con 6 gol e 6 assist.
Varela è un giocatore con una progressione dirompente nella media e lunga distanza, che sa difendere bene la palla e che diventa immarcabile a campo aperto. Esterno perfetto per il 433, in carriera ha anche ricoperto il ruolo di seconda e prima punta, opzioni spendibili soprattutto in caso di emergenza o di contingenze particolari. La linea laterale è un’alleata di ferro per Momo, meno a suo agio quando deve gestire palla nella zona centrale del campo. Il fisico è prestante e gli viene in soccorso anche spalle alla porta me è quando può attaccare gli spazi frontalmente che dà il meglio di sé.
L’altra sera Varela si è esibito anche nella sua tipica esultanza dopo il gol, con il salto mortale a uso e consumo di fotografi e tifosi prima di concedersi all’abbraccio dei compagni e di uno scatenato mister Bucchi, che ha abbandonato la panchina per fiondarsi gaudente verso il suo calciatore. La mente è tornata subito ad Allan Pierre Baclet, che nel 2008/09 andò in doppia cifra, festeggiando quasi sempre con spettacolari capriole a mezz’aria che gli valsero il salto in B a Lecce. Il tempo dirà se Arezzo si rivelerà un portafortuna anche per Varela.