(foto di Cristiano Forte per Ac Bra)

I piemontesi sono tornati in terza serie a 77 anni dall’ultima apparizione. Il presidente Germanetti, originario del posto, ha confermato il tecnico Nisticò, artefice della promozione che la mattina lavora per cantieri con la sua impresa edile e il pomeriggio si dedica al calcio. La rosa è giovane ma combattiva, nonostante l’esilio a Sestri Levante per le gare interne. Domani probabile 352 al Comunale. Gli elementi top sono il capitano Tuzza, da 8 anni in giallorosso e impiegato nel centro medico di famiglia, e l’attaccante Sinani

IL BRA IN ESILIO – Anticipo di campionato per gli amaranto, impegnati al Comunale contro il Bra che, con 10 punti, occupa la sedicesima posizione. I piemontesi sono tornati tra i professionisti dopo 12 anni dall’ultima apparizione nell’allora seconda divisione di Lega Pro e a ben 77 anni (era il 1948) dall’ultimo campionato di terza serie. Alla guida del club c’è Giacomo Germanetti, originario proprio del paese della provincia di Cuneo, titolare di un’azienda di bombole di gas e carburanti e al timone dal 2007, con la squadra allora in Eccellenza. Il Bra è costretto a emigrare a Sestri Levante per giocare le partite casalinghe causa l’indisponibilità del proprio impianto sportivo, l’Attilio Bravi, che la società spera di poter mettere a norma entro la fine della stagione. La squadra ha dovuto traslocare fuori regione vista l’indisponibilità degli stadi di Biella e Alessandria, dove giocano Juventus Women e Juve Next Gen, e l’impossibilità di giocare a Vercelli e Novara per motivi di ordine pubblico. L’obbiettivo è la permanenza in categoria, come dichiarato in estate da Germanetti: ”Puntiamo a una salvezza tranquilla, vogliamo regalarla alla nostra città e alla nostra tifoseria. Un altro traguardo da tagliare è giocare in serie C nel nostro stadio”.

CAMPO E CANTIERE – In panchina il protagonista della promozione, ovvero Fabio Nisticò. Torinese di origini calabresi, 50 anni compiuti a luglio, ha una carriera da allenatore divisa tra Piemonte (Chieri, Rivoli, Chisola, Verbania tra le altre) e Lombardia (Pavia), arrivato a 500 panchine in carriera nella sfida contro la Vis Pesaro. Alla seconda stagione in giallorosso, integralista nel suo 352, predilige le squadre che giocano, cercando un calcio propositivo. Vanta una storia particolare, come dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “Mi sveglio all’alba, vado in magazzino, coordino gli operai e partiamo con i lavori. La mattina giro per i cantieri, gestisco l’impresa edile di famiglia, ci occupiamo di ristrutturazioni, montaggio pavimenti, impiantistica. Amo quello che faccio e non ho intenzione di lasciare l’attività, poi dal pomeriggio alla sera sono in campo”. L’allenatore è stato riconfermato sia per i risultati della scorsa stagione ma soprattutto per dare continuità a un progetto tecnico avviato dal direttore sportivo Ettore Menicucci, che in questa stagione è stato affiancato dal direttore tecnico Stefano Sorrentino, ex bandiera del Chievo in serie A.

IL MERCATO – La rosa è stata profondamente cambiata, riconfermando solo pochi elementi della passata stagione come Sganzerla, Corsi, Giallombardo, capitan Tuzza, Patuassi e Minaj. Tra gli acquisti più significativi quelli di De Santis (Altamura), Fiordaliso (ex Spal, arrivato a fine ottobre), Baldini (Lumezzane), Di Biase (Juve Next Gen) e Sinani (Clodiense). L’organico è tra i più giovani del girone, con tanti under e alcuni elementi come Sganzerla, Chiabotto, Giallombardo, nativi del territorio limitrofo a Bra: formazione che magari cede qualcosa rispetto ad altre compagini a livello tecnico, ma che fino a oggi, nonostante una classifica che non fa dormire sogni tranquilli, ha dato segno di essere organizzata, con un’idea ben precisa di gioco, mettendo in campo spirito di sacrificio e voglia di lottare. E’ reduce dalla sconfitta interna contro il Pineto (1-2) che ha messo termine a una mini serie di 3 risultati utili consecutivi.

CARATTERISTICHE DI SQUADRA – Analizzando i freddi numeri, il Bra subisce troppi gol, ben 22 (solo il Pontedera ha fatto peggio con 25), ma tutto sommato ha un attacco con numeri più che accettabili (13 gol all’attivo) per una squadra che deve salvarsi. La difesa, che ha visto alternarsi tra i pali Franzini e Renzetti, ha in Sganzerla il proprio punto di riferimento, in De Santis un giocatore su cui fare affidamento e in Fiordaliso, arrivato il 25 ottobre, il giocatore di maggiore qualità ed esperienza in categoria nel reparto. Terza linea che deve migliorare dal punto di vista dell’attenzione, cercando di evitare le distrazioni che fino a oggi sono costatate qualche punto. Il reparto soffre le giocate in velocità e le situazioni da palla inattiva, non è irreprensibile in marcatura e nel gioco aereo. Sugli esterni un contributo importante lo sta dando Patuassi, mancino all’esordio in categoria nonostante sia prossimo ai trent’anni, sempre in campo in queste prime 13 giornate di campionato. Con le sue accelerazioni e la precisione nei cross è un fattore importante nello scacchiere tattico. In mezzo Tuzza è il faro della mediana e assieme a lui sta disputando una discreta stagione Alessio Brambilla, figlio di Massimo, allenatore della Juve Next Gen, giocatore con buona tecnica, apprezzabile anche in fase di costruzione. Mediana che corre tanto, provando a chiudere gli spazi agli avversari, che finché riesce a tenere i ritmi alti, assicura alla difesa una buona schermatura e un buon contributo nella produzione offensiva. Va in difficoltà se trova squadre che sanno far girare il pallone, togliendo i riferimenti. In attacco tanto gira attorno a Sinani, in un reparto dove ancora non ha inciso come si sperava Enrico Baldini, giocatore che qualche stagione fa si era messo in bella mostra prima con il Fano in C e poi con il Cittadella in B, fermato nel 2023 dalla lesione del crociato e lo scorso anno dalla rottura del menisco, tra l’altro in dubbio per la gara del Comunale.

l’abbraccio di Bucchi con Nisticò prima della gara di Coppa Italia di agosto

MODULO E FORMAZIONE – Assieme a lui Nisticò rischia di non avere Nesci, La Marca e quasi sicuramente Giallombardo, mentre dovrebbero essere recuperati Sganzerla e Minaj. Bra con il consueto 352. Franzini tra i pali, Fiordaliso, Sganzerla e De Santis in difesa, con Rottensteiner e Cannistrà come alternative. Sugli esterni, se Nesci non ci sarà, sulla corsia di destra dovrebbe essere schierato Cucciniello, mentre Pautassi giostrerà sul versante opposto, con in mezzo al campo Tuzza, Maressa e Brambilla con Lionetti, dopo la rete al Pineto, che scalpita per una maglia. Attacco con Sinani certo del posto e uno tra Minaj o Baldini, con quest’ultimo però in dubbio per problemi fisici.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Stefano Tuzza e Ismet Sinani. Il primo è centrocampista classe ’98, originario di Ciriè, all’ottava stagione con il Bra, arrivato in squadra nel 2018 proveniente dal campionato di Promozione. Bandiera e capitano dei piemontesi, è il leader dei suoi, dentro e fuori dal campo, punto di riferimento dello spogliatoio. Forte personalità, regista con apprezzabile visione di gioco, buoni tempi, pericoloso al tiro e negli inserimenti senza palla. La scorsa stagione capace di realizzare ben 9 reti, ancora all’asciutto in questa annata. Come mister Nisticò non ha lasciato il suo impiego, lavorando nel centro medico di famiglia. Ismet Sinani è attaccante classe ’99, nato a Belluno ma di origine kosovara-albanese, cresciuto prima tra Montebelluna e Milan, per poi vestire le maglie di Juve Stabia, Sicula Leonzio, Union San Giorgio, Levico Terme, Virtus Verona, Legnago e Clodiense, sua ultima avventura prima di approdare in Piemonte. Punta centrale, abile a muoversi su tutto il fronte offensivo, anche se predilige giocare come centravanti. Discreta struttura fisica, apprezzabile cattiveria agonistica, generoso, lotta su ogni pallone e sa farsi valere dentro gli ultimi 16 metri. È il capocannoniere dei suoi con 4 reti.