Samake Boubacar e Cherif Diallo

Una volta a segno il liberiano, ancora all’asciutto il maliano. Indiani ha sottolineato che si aspettava qualche gol in più dai centravanti, nonostante il grande lavoro a beneficio della squadra, di cui si giovano esterni e centrocampisti. Ma adesso è il momento di buttarla dentro

L’Arezzo veleggia in testa alla classifica con il miglior attacco del girone (12 gol in 5 giornate), eppure i suoi centravanti devono ancora trovare il passo giusto. Il che, se da un lato mette in luce una certa apprensione, dall’altro lascia intuire che i margini di crescita sono molto ampi.

Indiani, schietto come sempre, ha sottolineato pubblicamente che si aspettava qualche gol in più dalle prime punte. Invece finora Diallo è andato a segno soltanto una volta, contro la Sangiovannese, in quella che resta la sua migliore prestazione, mentre Boubacar deve ancora rompere il ghiaccio. Questione di inserimento nei meccanismi di gioco, di adattamento a una nuova realtà, anche di abitudine a sfruttare le occasioni con maggiore cinismo.

L’allenatore, così come è successo negli altri reparti, ha alternato il liberiano e il maliano nell’undici iniziale. Boubacar è partito titolare contro Orvietana, Gavorrano e Flaminia, Diallo contro Sangiovannese e Terranuova. La continuità d’impiego di entrambi dipenderà anche dai gol che riusciranno a segnare, perché in quanto a impegno e lavoro per la squadra i due sono encomiabili, seppure con caratteristiche diverse.

“Non sottovalutiamo una cosa e cioè che il movimento di Boubacar e Diallo facilita molto sia gli inserimenti dei centrocampisti che degli esterni – ha sottolineato Pierfrancesco Battistini nella puntata di Amaranto Social Club. Indiani chiede al riferimento offensivo di stare legato alla squadra, di non allungare le distanze e anche questo è un compito che assolvono bene. Contro difese chiuse poi non è facile nemmeno per loro che sono due bulldozer. Arriveranno momenti migliori sul piano realizzativo”.

Già domenica, con Diallo favorito nel ballottaggio per il posto al centro dell’attacco, ci sarà una sorta di prova del nove: 17 le reti di Cherif a Derthona l’anno scorso, 19 quelle di Samake a Licata. Che sappiano buttarla dentro è fuori discussione, adesso devono metterci qualcosa di loro. Anche perché sotto San Cornelio l’aria per gli attaccanti è sempre stata buona. E con l’Arezzo di quest’anno il compito sembra anche un po’ più facile.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine