la festa dopo la vittoria sulla Pianese

Il rinnovo di contratto di Indiani, unito a quello del dg Giovannini, è un segnale forte per l’ambiente e inaugura finalmente un corso societario dove programmazione e stabilità non sono solo parole. Prima però c’è da chiudere la stagione regolare e la squadra, dopo lo 0-5 con il Tau, non può permettersi altre brutte figure. Domani diversi under in campo ma formazione competitiva: tornano Polvani in difesa e Castiglia a centrocampo

C’è un’altra aria al Comunale. La conferma di Paolo Indiani (che segue quella del dg Giovannini) inverte il corso della storia e apre un capitolo nuovo per il calcio aretino. Negli ultimi trent’anni soltanto due allenatori, Cosmi e Capuano, si erano seduti in panchina per più di una stagione, alla faccia di programmazione e continuità. Adesso si pongono basi diverse, rendendo finalmente la stabilità tecnica un valore da coltivare.

Le parole del tecnico nella conferenza stampa di stamani sono la conferma di una volontà precisa da parte del club: vincere senza strafare, tenendo i conti a posto e alimentando le giuste ambizioni. “La società vuole consolidarsi in serie C e poi, il prossimo anno, puntare a qualcosa di più grande. Io non ho mai pensato di andarmene, avevo solo bisogno di rassicurazioni sul progetto. E devo dire che alla fine è stata quasi una formalità”.

Il segnale che arriva dal rinnovo di contratto (biennale) di Indiani è molto forte sia per l’ambiente in generale, che finalmente sente ben riposta la fiducia nei confronti della dirigenza, che per i calciatori di oggi e di domani. Ad Arezzo c’è una linea da seguire, non si improvvisa, si cerca di costruire nel modo giusto. Ed è chiaro che la spinta emotiva della promozione, con un campionato vinto a tre giornate dalla fine (e con 10 punti sulla seconda), si fa sentire.

A corollario di tutto questo, domani c’è l’ultima gara casalinga della stagione regolare (dal 14 maggio comincia la poule scudetto). Al Comunale arriva il Trestina che ha un disperato bisogno di punti per evitare la retrocessione e, dice Indiani, ha più stimoli e motivazioni. L’Arezzo, che sarà privo degli squalificati Lazzarini e Risaliti, oltre che degli infortunati Gaddini e Settembrini, però non può sbracare. Lo 0-5 di Ghivizzano contro il Tau, ininfluente per la classifica, qualche fastidio lo ha creato e perdere di nuovo creerebbe uno scenario antipatico.

In campo ci saranno diversi under e una formazione comunque di livello. La probabile vede Viti in porta, Pericolini, Poggesi e Zona in lotta per due maglie da terzino, Polvani e Pretato coppia centrale. In mezzo al campo torna Castiglia ma non è da escludere che tocchi di nuovo a Bianchi, Damiani e Arduini (tutti 2003), mentre in attacco avrà una seconda chance Persichini. Sugli esterni Bramante, Cantisani, Convitto e Pattarello si contendono due posti.

Nel Trestina probabile 352, con capitan Gramaccia in mediana e Ferri Marini davanti come giocatori di riferimento. All’andata finì 1-1 con gol di Gucci e pareggio bianconero di Brevi nei minuti conclusivi.