Premiato al Museo Amaranto con la Rovesciata d’oro, il centrocampista classe ’89, autore di 8 gol in stagione, ha preso in questi giorni il patentino Uefa da allenatore: “Guardo avanti ma credo e spero di poter essere ancora utile all’Arezzo. I rigori contro Grosseto e Pianese li porterò nel cuore”

Un’annata a grandi livelli, condita da 8 gol e dalla promozione in serie C che era l’obiettivo primario. Per Luca Castiglia, classe ’90, il tempo sembra essersi fermato, anche se lui sta guardando avanti e proprio in questi giorni ha preso il patentino Uefa da allenatore. Ieri sera il Museo Amaranto lo ha premiato con la Rovesciata d’oro, riconoscimento ispirato a Domenico Neri che, non a caso, gli ha consegnato il trofeo tra l’applauso dei presenti.

Adesso ci sarà la poule scudetto, con le partite contro Giana Erminio e Pineto e l’ambizione di arrivare fino all’ultimo atto dl 10 giugno. Poi si comincerà a pensare alla prossima stagione, che Castiglia vorrebbe giocare ancora in maglia amaranto. Paolo Giovannini, l’altra sera ad Amaranto Social Club, gli ha fatto i complimenti per atteggiamento, rendimento e mentalità, quasi a confermare implicitamente che l’avventura ad Arezzo andrà avanti.

“Il premio lo divido con tutti i miei compagni e lo staff – ha detto Castiglia ieri sera. Il campionato è andato nel modo migliore e mi ha confermato che la scelta fatta la scorsa estate era quella giusta. I gol che porterò nel cuore? Dico i due rigori che ho trasformato, quello di Poggibonsi con il Grosseto e quello con la Pianese. Mi auguro di rimanere qua, penso e spero di poter dare ancora il mio contributo alla causa”.