Il direttore generale analizza il periodo di flessione della squadra: “Il campionato è una corsa a tappe, ci stanno momenti così ma c’è tempo per trovare accorgimenti e migliorare. Salire dalla D è più difficile che salvarsi in C. Con il mister capita di vedere le cose in modo differente però i calciatori lo stimano e io so che lui è in grado di risolvere i problemi. Domenica ho visto i ragazzi a testa bassa, questo non mi è piaciuto: bisogna credere in ciò che si fa. Il mercato degli svincolati per ora non ci interessa, poi a gennaio valuteremo cosa c’è da fare”

I panni dell’equilibratore sono quelli che gli stanno meglio addosso. Paolo Giovannini ha sempre detto che il mercato rappresenta il venti per cento dei compiti di un direttore. Il restante ottanta per cento è assorbito dalla gestione, che comprende tutto il resto, anche tenere a bada l’entusiasmo quando le cose vanno bene e diradare le ansie quando non vanno granché. Come in questo periodo.

I BILANCI – Stamani in conferenza stampa, Giovannini ha parlato di soldi e alchimia di gruppo, di equilibri tattici e settore giovanile, di fiducia e campagna acquisti. Con una premessa fondamentale: “Da quando sono arrivato ad Arezzo, la perdita di bilancio si è ridotta da 6 milioni a un milione e 700mila euro, con investimenti importanti sulle strutture e sul vivaio. La società ha saldato 800mila euro di pendenze arretrate, è in regola con il pagamento degli stipendi e questo mi dà la convinzione che potremo rispettare il nostro programma. Quest’anno salvezza tranquilla senza playout, poi progressivo consolidamento fino a puntare alla serie B”.

NO ANSIA – A tenere banco è stato il periodo di flessione della prima squadra, reduce da un punto conquistato nelle ultime tre giornate: “Non sono preoccupato perché il campionato è una corsa a tappe. Dobbiamo fare tutti autocritica e analizzare cosa non va, ma c’è tempo per trovare accorgimenti e migliorare. L’anno scorso ci è successa la stessa e poi abbiamo vinto con quattro giornate d’anticipo. E ricordate che salire dalla D è più difficile che salvarsi in C”.

INDIANI – Il presente e il futuro dell’allenatore, come succede quando i risultati vengono meno, è il fulcro del dibattito. Giovannini ha ribadito di avere le idee chiare: “Con questa attuale sono tredici stagioni di lavoro a fianco del mister in cinque società diverse. Non l’ho mai esonerato, nemmeno l’anno scorso quando eravamo scivolati a -5 dalla Pianese. Abbiamo passato momenti complicati, ci sono state discussioni, abbiamo avuto confronti animati. Capita di vedere le cose in modo differente però so che i ragazzi stimano il mister e io so che lui è in grado di risolvere i problemi. Il mercato degli svincolati per ora non ci interessa. Il mister deve darci una mano e trovare delle contromisure per migliorare la squadra fino a gennaio. Poi a gennaio valuteremo quello che ci sarà da fare”.

LO SPOGLIATOIO – Che atmosfera si respira dentro l’Arezzo? C’è tensione? C’è apprensione? Giovannini non ha nascosto le insidie legate alle due sconfitte di fila: “Domenica nel secondo tempo di Recanati ho vista una squadra slegata, disunita. I ragazzi avevano la testa bassa e questa cosa non mi è piaciuta. Ieri però c’è stato un bel confronto tra Indiani, i calciatori e noi direttori. Le partite possono andare bene o male ma bisogna credere in ciò che si fa, altrimenti diventa dura. Io comunque ho le spalle larghe e qua siamo una famiglia. Ne verremo fuori”.