Il documento di fattibilità è praticamente ultimato. Investimento previsto tra i 21 e i 23 milioni di euro, da finanziare con i fondi dell’azionista di maggioranza della Ss Arezzo e con il sostegno degli istituti bancari. Inizio dei lavori, salvo complicazioni, nel 2025. Tempi di realizzazione: tra i 36 e i 48 mesi. Progetto curato da M28Studio di Roma. Capienza definitiva dell’impianto: 12.140 posti
Comincia il conto alla rovescia per lo stadio nuovo. L’Arezzo calcio ha praticamente ultimato il Docfap (documento di fattibilità), la cui redazione si è rivelata molto complessa perché ha dovuto contenere al suo interno sia le specifiche tecniche e progettuali che quelle di natura economica e finanziaria. Per questo la presentazione dell’incartamento al Comune è stata posticipata nel tempo: da aprile a maggio, poi all’estate e infine all’autunno. Novembre però sarà il mese decisivo.
Alla vigilia dell’inizio del campionato, il presidente Guglielmo Manzo aveva chiarito alcuni dettagli importanti: “Considerando che si tratta di un investimento tra i 21 e i 23 milioni di euro, ci faremo affiancare dalle banche per finanziare l’importo insieme a New Energy. A lavori ultimati, la società ricaverà sussistenza per circa 3 milioni di euro all’anno. Dobbiamo ottimizzare costi e tempi di costruzione, che stimiamo tra i 36 e i 48 mesi. In quel periodo la squadra giocherà nel suo stadio, anche se a capienza ridotta. I lavori, salvo complicazioni, partirebbero nel 2025”.
Il progetto, curato da M28Studio di Roma, è quello di costruire un impianto per una capienza totale di circa 12.140 posti (soglia sufficiente per l’omologazione Uefa), tutti a sedere e tutti coperti. I settori attuali verrebbero abbattuti tranne la tribuna coperta, mentre è uscita dalle carte la torre che doveva sorgere tra curva nord e maratona, destinata a ospitare uffici e foresteria. Ridotta anche la superficie riservata al commerciale per non finire sotto la lente d’ingrandimento della Regione ed evitare ulteriori complicazioni burocratiche.
Dal primo gennaio 2023, con l’entrata in vigore della cosiddetta “legge stadi”, il quadro generale è comunque un po’ migliorato. Il dlgs 38/2021 , tra le altre cose, prevede la possibilità di cessione ai club, a titolo gratuito e per 99 anni, del diritto di superficie, viatico per il restyling o la ricostruzione totale degli impianti. E’ stato inoltre semplificato l’iter amministrativo, anche grazie alla riduzione dei vincoli ambientali e paesaggistici.
L’ultimo incontro ufficiale della Ss Arezzo con il sindaco Alessandro Ghinelli e l’amministrazione comunale c’era stato lo scorso 23 febbraio, con dichiarata soddisfazione delle parti. I contatti poi sono proseguiti anche nei mesi successivi. In Italia le società che dispongono di uno stadio di proprietà sono soltanto sette: la Juventus (Allianz Stadium a Torino), il Sassuolo (Mapei Stadium a Reggio Emilia), l’Udinese (Bluenergy Stadium), il Frosinone (stadio Benito Stirpe), l’Atalanta (Gewiss Stadium a Bergamo, ancora in fase di ultimazione), la Cremonese (stadio Giovanni Zini) e l’Albinoleffe (Albinoleffe Stadium a Zanica, provincia di Bergamo).
Il Comunale di Arezzo ha fatto da palcoscenico a quattro promozioni in B, una in C2, una in C1, una in Lega Pro, due ripescaggi, due fallimenti e nove tornei di D. Mai, purtroppo, alla serie A. Per quella, forse, potrebbe essere decisivo proprio l’impianto nuovo.