Guccione da quando gioca play ha saltato 3 minuti su 450, Tavernelli dopo il cambio di allenatore appena 3 su 630: entrambi non ci saranno contro il Milan Futuro per squalifica. Il tecnico finora ha limitato le rotazioni per lavorare con una base più ristretta di calciatori e trasmettere loro una nuova filosofia, più offensiva. Sabato dovrà sperimentare soluzioni alternative. Tutte le opzioni
Cristian Bucchi non è un allenatore che ama il turn over. L’ha detto in conferenza stampa e questo inizio della sua gestione lo conferma: in difesa Gilli ha giocato titolare sette volte su sette, Chiosa sei su sette. Per Gigli solo una presenza dall’inizio contro il Carpi, per Lazzarini zero. A sinistra, dopo le prime due gare di Coccia contro Ternana e Torres, è stato sempre schierato Righetti. A centrocampo tre volte titolare Damiani, fuori dall’undici nelle ultime tre giornate, e appena 40 minuti totali per Santoro. Un po’ più spazio l’ha avuto Mawuli, molto meno Settembrini che però è stato frenato dall’infortunio al ginocchio. A intermittenza l’impiego di Chierico e Dezi, i quali devono ritrovare la migliore condizione. In attacco le gerarchie sono state subito chiare. Pattarello, Ravasio e Tavernelli in cima alla lista, con Ogunseye che ha collezionato scampoli: 17 minuti a Terni, poi nell’ordine 9, 0, 2, 10, 22, 12.
Bucchi ama il calcio propositivo, offensivo e quando è arrivato si è trovato tra le mani una squadra in difficoltà mentale, spenta, passiva. Un po’ per scelta e un po’ per necessità, da Rimini in avanti ha cambiato lo status quo: Guccione a fare il play, Capello mezz’ala, un altro intermedio preferibilmente con caratteristiche offensive e tre attaccanti davanti. Questo per dare uno scrollone emotivo al gruppo, valorizzarlo con un’altra interpretazione del 433 e liberarlo dal torpore. L’intento è riuscito a sprazzi, come testimoniano risultati e prestazioni: luci e ombre a Terni, pessimo secondo tempo con la Torres, bene a Rimini, benino con il Sestri Levante, molto bene a Ferrara, alti e bassi con il Carpi, netto passo indietro ad Ascoli. Totale: tre vittorie e quattro sconfitte.

Il tecnico, come spiegato sabato in sala stampa, ha limitato le rotazioni a un gruppo ristretto di calciatori, data la necessità di inculcare una nuova mentalità, di creare una filosofia di gioco più spregiudicata, a costo di mettere in conto qualche rischio in più in fase di non possesso o di palla persa in impostazione. Adesso però le contingenze lo obbligano a cambiare: Guccione e Tavernelli sono stati squalificati e trattasi di due elementi imprescindibili per l’idea di Bucchi. Il 7, trasformato in centromediano, è la mente illuminata che dà un senso alla manovra: da quando sta davanti alla difesa, ha saltato 3 minuti su 450. Il 21, esterno largo a sinistra, addirittura ne ha saltati 3 su 630. Sempre titolare, sostituito solo una volta a Rimini, al tramonto del match, per prendere gli applausi.
I numeri dicono che per colpa del giudice sportivo serviranno soluzioni mai sperimentate fino ad ora. Riproporre il 433 vorrebbe dire inventarsi un altro laterale che, caratteristiche alla mano, non c’è. Capello lo può fare ma non è proprio il suo ruolo, Chierico ci può giocare un po’ sì e un po’ no come Dezi e forse Renzi è quello che si adatta meglio, con l’aggiunta di Fiore che ultimamente, quando è subentrato, si è sistemato in fascia. Più scontata, almeno sulla carta, la scelta del regista basso: Santoro ha quel cv, anche se è diverso da Guccione. L’alternativa è rispolverare il 4231, con Capello sotto punta e due mediani da assortire a seconda del piano gara.
Il Milan Futuro rischia la D ma sarà un esame attendibile, in una partita che deve servire da trampolino di rilancio per chiudere bene la stagione regolare. Il quarto posto della Torres dista 8 punti e forse è troppo lontano ma il quinto della Vis Pesaro è appena 3 lunghezze sopra. C’è tempo e modo per rosicchiare qualcosa e, al contempo, affinare meccanismi e sincronismi. L’Arezzo giocherà guardando la porta avversaria, fedele a un’impostazione che ormai il gruppo dovrebbe avere assorbito. Cambieranno gli interpreti in due zone cruciali del campo e anche, soprattutto per questo quello di sabato rappresenta un test di valore in chiave playoff.