Stamani la presentazione del progetto, con costi lievitati a circa 40 milioni di euro: “I lavori cominceranno con i finanziamenti del mio gruppo, però abbiamo dei colossi che ci stanno facendo la corte per affiancarci e stiamo ragionando su come coinvolgerli. Il divieto di trasferta? Dispiacere per i nostri tifosi”. Il presidente furioso per un provvedimento considerato ingiusto e vessatorio

E’ stato il giorno di Guglielmo Manzo, che ha creduto nel progetto stadio quando nessuno gli dava credito. Il presidente si è dimostrato un po’ visionario e un po’ incosciente, come gli ha detto stamani il sindaco in conferenza stampa. “E lo prenda come un complimento” ha aggiunto Ghinelli, con il plastico del nuovo Città di Arezzo che era lì a pochi metri, ancora coperto dal velo amaranto.

E’ andata a finire che, salvo clamorosi ribaltoni, a febbraio/marzo le ruspe entreranno in azione per demolire maratona e curva ospiti e avviare la riqualificazione di tutto l’impianto. Il costo degli interventi, dopo gli ultimi aggiustamenti tecnici, è lievitato dagli iniziali 28 fino a circa 40 milioni di euro: “I lavori cominceranno con i finanziamenti del mio gruppo – ha detto Manzo. Mi conforta il fatto che oggi abbiamo l’imbarazzo della scelta per scegliere il partner giusto, anche se è un passo che devo decidere io con molta attenzione. A casa mia si dice che le società che funzionano sono in numero dispari e inferiore a tre e per questo sono restio a introdurre soggetti esterni nella mia struttura calcistica. Però abbiamo dei colossi che ci stanno facendo la corte e stiamo ragionando su come coinvolgerli. Non posso svelare di più adesso ma sarebbero degli ottimi compagni di strada”.

Il dettaglio non è marginale, visto che in parallelo al progetto stadio c’è da portare avanti una gestione ordinaria che impegna risorse finanziarie cospicue. Manzo però si è dimostrato sereno e fiducioso: “Stamani mi sono emozionato, io sono fatto così. Non lo dò a vedere ma il video del progetto mi ha toccato dentro. Qualcuno la scambia per una debolezza, invece è l’esatto contrario. Devo ringraziare il sindaco e l’amministrazione comunale perché siamo vicini a realizzare un’opera che riqualificherà tutta la città. E ribadisco che la squadra non traslocherà mai durante i lavori”.

Quella che doveva essere una dolce giornata ha però cambiato sapore dopo la decisione della prefettura di Perugia di vietare la trasferta di domenica ai tifosi amaranto. Manzo in Comune, quando ancora si attendeva l’esito del Gos, aveva detto: “L’unica soluzione è mettere intorno a un tavolo i tifosi, le società e il governo. Ribadisco, questo sì, che non si può punire una tifoseria intera per il comportamento scorretto di pochi”. Nel primo pomeriggio Manzo, appresa la notizia dello stop ai sostenitori aretini, ha ampliato il concetto: “Accettiamo la decisione ma non possiamo nascondere il dispiacere per i nostri tifosi, che avrebbero voluto esserci e sostenere la squadra come sempre. Siamo certi che i ragazzi scenderanno in campo anche per loro, con il cuore e l’orgoglio amaranto”.

Una dichiarazione diplomatica, nel rispetto dei ruoli e della moderazione che occorre in certi frangenti. Ma stando a quanto filtra, il presidente sarebbe andato su tutte le furie per un provvedimento ritenuto ingiusto e vessatorio. E stavolta il vaso sarebbe colmo anche per la società.