L’estremo difensore si svincola a fine mese. Classe 1992, ex Reggiana e Casertana, nell’ultima stagione è stato titolare al Gubbio. Accardi, procuratore del numero 10 amaranto: “Non so da dove sia uscita questa voce. Il giocatore comunque piace a diverse squadre, può fare la carriera di Brunori”
L’Arezzo ha sondato il profilo di Giacomo Venturi, portiere classe 1992 del Gubbio. Originario di Faenza, quest’anno ha collezionato 37 partite di campionato più quella dei playoff persa proprio al Comunale per 3-1. Non molto alto, supera di poco il metro e 80 come del resto Trombini, al quale lo accomuna l’esplosività e la reattività. Molto abile con i piedi, era il primo costruttore di gioco della squadra umbra, specie dopo l’arrivo di Fontana in panchina che predilige la costruzione dal basso.
Venturi è un portiere esperto, stabilmente tra i professionisti da quasi dieci anni e con una stagione in B alla Reggiana nel 2020/21, club dove ha militato per quattro campionati mettendo insieme 87 presenze complessive. Il torneo 2023/24 l’ha disputato alla Casertana, dove era compagno di squadra di Tavernelli. Il suo contratto con il Gubbio scade il 30 giugno e su di lui nei giorni scorsi si era registrato l’interesse di Forlì e Ravenna: il primo club è neopromosso in Lega Pro, il secondo confida di arrivarci tramite ripescaggio.
L’eventuale arrivo di Venturi sarebbe il chiaro preludio alla partenza di Daniele Borra (1995), il quale si svincola a fine mese, e segnerebbe una ridefinizione delle gerarchie interne con Luca Trombini (2001), sempre titolare nelle ultime due annate di serie C.
Per quanto riguarda Emiliano Pattarello (1999) e l’offerta milionaria della Lazio, è arrivato il commento di Beppe Accardi, procuratore che segue il numero 10 amaranto: “Non so da dove sia arrivata questa voce – ha dichiarato a TuttoMercatoWeb. Certamente essere associati alla Lazio fa grande piacere. Ma non sappiamo da dove venga fuori questa indiscrezione. Pattarello piace a diverse squadre che hanno chiesto informazioni. Una volta calciatori del genere diventavano importanti per la B e poi la A. Guardate la carriera di Antonino Asta che è diventato poi il capitano del Torino. Mi auguro che si torni a cavalcare questa logica. Moggi prese Zola dalla C2. Pattarello ha dimostrato di essere forte, ha trovato la giusta motivazione. Per me potrebbe fare la stessa carriera di uno come Matteo Brunori, esploso tardi. Mi ricorda Roberto Mancini prima maniera, anche se parte più dall’esterno”.