L’ex Ternana in difficoltà a sinistra, prestazione poco convincente per De Col e Mawuli. Righetti, Iaccarino e Gigli subentrano con il piglio giusto, Guccione cresce con il passare dei minuti, primo gol stagionale per Pattarello. Cianci si eclissa nella ripresa
Le pagelle di Juventus Next Gen-Arezzo.
VENTURI 6 Becca i primi due gol della stagione, nonostante non abbia un gran lavoro da sbrigare. Quelli della Juve sono chirurgici nelle esecuzioni e nella prima mezz’ora, quando costruiscono più di una potenziale occasione da rete, si perdono al momento di finalizzare. Bravo ad approfittare dell’esitazione di Amaradio al minuto 91: quello cincischia, lui gli sradica la palla dai piedi.
DE COL 5 Non granché il primo tempo, appena meglio la ripresa, con la squadra che lo trascina nella metà campo bianconera e ne incrementa leggermente l’impatto sul match. Però spreme poco dal suo ritmo compassato né riesce ad aiutare Pattarello/Varela in modo continuo. Un suo cross viene trasformato da Pedro Felipe nel clamoroso autogol del 2-2. Ma non basta a nobilitarne la prestazione.
GILLI 7 Conferma il buon momento personale. Ben saldo pure durante il vigoroso e pimpante avvio bianconero, per poi salire di tono con il passare dei minuti. Le punte titolari della Juve si eclissano, quelle che subentrano non lasciano il segno. Molto bravo contro Okoro e la sua fisicità.
CHIOSA 6 Il miglior Chiosa non l’abbiamo ancora visto quest’anno. Esperienza, mestiere e occhio lungo gli portano in dote qualche lettura da difensore consumato, dentro 77 minuti altalenanti. Poi si fa male e deve uscire. Incrociamo le dita (32′ st Gigli 6.5 Cazzuto, determinato, lucido dietro e pericoloso davanti. Un suo colpo di testa fa gridare al gol).
TITO 4 Tanto convincente lo spezzone contro la Vis quanto tremebondo il primo tempo di Alessandria. I gol della Juve nascono entrambi dalla sua parte, dove Deme e Turco lo prendono in mezzo e non gli danno scampo. Paga più di tutti l’avvio esitante della partita, soccombendo contro la verve degli avversari. Nell’intervallo Bucchi lo toglie (1′ st Righetti 6.5 Si fa trasportare dall’onda del match, che piano piano prende sempre più una piega favorevole. Si insedia in zona offensiva e da lì non si schioda, visto che l’Arezzo attacca costantemente l’area juventina. Bella gamba, un rigore reclamato, grinta giusta. Il cross però va affinato).
MAWULI 5 Il clima da partitella del giovedì ne inibisce le caratteristiche migliori. Galleggia in mezzo al campo senza contrastare in modo efficace e senza proporre iniziative utili alla causa. Difatti Bucchi, stavolta, fa uscire lui e non Chierico (12′ st Iaccarino 6.5 Il primo pallone, come successo con la Vis, lo gestisce in malo modo. Poi alza i giri e uno dei propulsori del forcing finale è proprio lui. Prende palla, scarica, si inserisce: di tutto un po’).
GUCCIONE 6.5 Brambilla non ha studiato alcuna marcatura speciale per lui, che però non ne approfitta, almeno inizialmente. Le imbucate gli restano in canna, i cambi gioco non sortiscono effetto e lì in mezzo non riesce a mettere ordine. La metamorfosi prende avvio dopo il gol di Pattarello, per consolidarsi quando la Juve si schiaccia nella sua trequarti. Lì riemergono le sue doti balistiche e di palleggio, attracco sicuro per i compagni in cerca degli spazi vitali.
CHIERICO 7 La parabola ascendente è simile a quella dei suoi compagni: impatto rivedibile, lievitazione debordante. La differenza sta nell’episodio clou, cioè il rigore al 94′ che si guadagna con l’ultima percussione, impreziosita da un dribbling secco e dal tiro in porta deviato con la mano da Turicchia. Da un anno in qua, solo due volte è rimasto in campo fino alla fine: a Piancastagnaio lo scorso 27 aprile e ieri. Considerando i guai fisici che ha dovuto fronteggiare, anche questa è una notizia.
PATTARELLO 7 Da 1 a 10, il suo stato di forma si attesta all’incirca sul 7. Come il voto in pagella. Può crescere nell’uno contro uno, nelle scelte di gioco, nella finalizzazione. Resta il fatto che riapre la sfida con un sinistro tipico del repertorio, gol rompighiaccio della sua stagione. Poco prima aveva messo in testa a Cianci una palla al bacio, vanificata dal compagno (29′ st Varela 6 Impatto meno devastante stavolta. Comunque presente).
CIANCI 5.5 Batte a rete due volte. In una circostanza è bravo Mangiapoco, nell’altra mette alto di testa e uno come lui, in quelle situazioni, può e deve fare di più. Meno sollecitato nella ripresa, crea un po’ di caos sul cross di De Col che trae in inganno Pedro Felipe, inducendolo all’autogollonzo. Quindi esce (29′ st Ravasio 7.5 Gli bastano venti minuti per attaccare la corrente alla squadra, che già stava schiacciando il gas. Mobile, vigoroso, segna con una capocciata vanificata da un fischio arbitrale precedente, trasforma con calma glaciale il penalty del sorpasso e del successo. Due gol in due giornate per lui).
TAVERNELLI 6.5 Sembrava in giornata no, invece si rimbocca le maniche e macina gioco, chilometri, iniziative. Conclude con buona lena senza trovare il gol. Spina nel fianco della Juve.