Tomei contro Bucchi, 4231 contro 433, la squadra che subisce meno gol di tutti contro quella che ne segna di più. Gli amaranto sono tra i più cartellinati del girone (35 gialli, 3 rossi) e vengono fuori nel secondo tempo (21 gol su 28), i bianconeri senza rigori contro e con una ripartizione di reti quasi speculare (13 e 11). I duelli individuali decideranno il big match: il play Guccione e il trequartista Rizzo Pinna elementi chiave
SISTEMI TATTICI – Le filosofie di gioco sono simili, i moduli differenti. E i numeri, almeno per adesso, stanno premiando l’Arezzo che guida la classifica con 35 punti, mentre l’Ascoli è terzo a quota 31. In mezzo c’è il Ravenna a 34. La partita di domenica metterà di fronte due squadre che non speculano, nate per attaccare, con tanti elementi di qualità e la ricerca costante dell’azione manovrata a costo di prendersi qualche rischio. Se Bucchi ha plasmato i suoi giocatori con il 433, affidando le chiavi del gioco a un ex trequartista come Guccione trasformato in play, Tomei ha forgiato il gruppo intorno al 4231, con il rifinitore Rizzo Pinna libero di svariare e inventare.
GOL – L’Arezzo ha il miglior attacco di tutta la serie C (28 gol) e anche il miglior attacco esterno dei tre gironi con 15 reti all’attivo. L’Ascoli, viceversa, ha la difesa meno perforata d’Italia con appena 4 reti al passivo. Un dato è statisticamente rilevante: gli amaranto sono un diesel che sale di giri con il trascorrere dei minuti. 7 gol nel primo tempo, 21 nel secondo (di cui 4 dopo il novantesimo). I bianconeri hanno una marcia più regolare: 13 gol prima dell’intervallo, 11 dopo (mai dopo il novantesimo). Non solo. Se le partite fossero durate solo 45 minuti, l’Arezzo sarebbe fermo a 18 punti e invece ne ha 35 (+17). L’Ascoli ne avrebbe 28 anziché 31 (+3).

CARTELLINI E RIGORI – L’Arezzo è la squadra che nel girone B ha avuto il maggior numero di rigori a favore (5), tutti trasformati con tre tiratori diversi (Pattarello, Ravasio, Cianci). L’Ascoli ne ha calciati 3: di questi 2 sono andati a segno mentre Gori ne ha fallito uno contro il Gubbio. Un rigore contro l’Arezzo, nessuno contro l’Ascoli. Interessante l’aspetto disciplinare: gli amaranto sono tra i più cartellinati in assoluto con 35 gialli e 3 rossi, mentre i bianconeri finora hanno avuto il comportamento più corretto del girone, con appena 16 ammoniti e un espulso.
DUELLI INDIVIDUALI – Alagna contro Tavernelli e Guiebre contro Pattarello sulle corsie laterali sono sfide che possono spostare gli equilibri del match. Dall’altra parte, in modo speculare, ci saranno De Col contro D’Uffizi e Righetti contro Silipo. Se l’Arezzo giocherà 433 e l’Ascoli confermerà il suo 4231, un peso determinante lo avranno le scalature a centrocampo, dove Bucchi partirà con un regista basso e due mezzeali, mentre Tomei schiererà due mediani e un sotto punta. Per l’Ascoli sarà fondamentale togliere linee di passaggio a Guccione, l’Arezzo dovrà studiare bene le contromisure per assorbire la fantasia di Rizzo Pinna.
GLI INSERIMENTI – Il calcio poi ha mille risvolti e prevedere come andranno le cose in campo è impossibile. Magari si riveleranno decisivi Gilli o Chiosa, oppure Curado o Rizzo, difensori centrali poco avvezzi al tabellino marcatori. Oppure Vitale o Venturi, i due portieri. Con squadre così portate a offendere, aggredire gli spazi, pressare, l’Ascoli punterà sul suo possesso palla prolungato, l’Arezzo sulla verticalizzazione per innescare gli esterni. E poi occhio ai mediani: Damiani e Milanese di là, Chierico e Mawuli (forse) di qua. Un inserimento con i tempi giusti potrebbe far saltare il banco e spaccare gli equilibri.












