Striscione della sud all’hotel di Rigutino dove alloggiano i calciatori. Domani settore ospiti deserto per il divieto dell’Osservatorio. Contro il Montespaccato sarà ancora 433. Il terreno stretto potrebbe limitare la manovra avvolgente che l’Arezzo utilizza di solito e allora si dovrà puntare su altre armi: la fisicità di Diallo, i tiri da fuori area, le palle inattive
Prima volta senza tifosi, fermati dall’Osservatorio dopo gli incidenti nel pre e post Livorno. Una vicenda che da cronaca diventa sociale, se si pensa che domani nessun residente nella provincia di Arezzo potrà comprare il biglietto per recarsi a vedere la partita di Montespaccato. Nessuno. In una domenica, ironia della sorte, che più tranquilla non esiste.
Gli amaranto ci arrivano con la certezza di avere più qualità delle rivali ma anche con il tarlo di un’altalena di risultati che ultimamente ha frenato la fuga in classifica. Tant’è vero che la Pianese ha consumato l’aggancio sette giorni fa. Il campionato è lungo, siamo solo a metà del girone di andata, ma dopo un avvio a tutto gas con 6 successi di fila, la squadra ha rallentato e ha vinto solo una volta nell’ultimo mese.
Episodi e contrattempi ci hanno messo lo zampino, il colpaccio di Castello aveva fugato ogni dubbio riguardo la tenuta anche mentale del gruppo, però domani serve un’altra prova di forza contro un avversario che segna poco, è a ridosso dei playout e sul sintetico può sfruttare un’arma in più.
L’Arezzo ha rodato la gamba sull’erba artificiale nelle trasferta di Frascati in Coppa, anche se in quel caso il terreno era molto migliore. Niente alibi ha detto Paolo Indiani, come al solito carico a molla quando si avvicinano le gare ufficiali.
In porta andrà il 2004 Viti, alla seconda da titolare in campionato. Difesa a quattro con Pericolini, Lazzarini, Polvani e uno fra Poggesi e Zona, mediana con Settembrini, Castiglia e Damiani, attacco con Pattarello, Diallo e Convitto.
Il terreno stretto potrebbe limitare la manovra avvolgente che l’Arezzo utilizza di solito e allora si dovrà puntare su altre armi: la fisicità di Diallo, per esempio, i tiri da fuori area, le palle inattive che finora sono state una pistola caricata a salve.
Il Montespaccato dovrebbe schierarsi con il rombo a centrocampo e farà la partita che ha fatto anche contro il Livorno: aggressione costante, caccia alle seconde palle, attacco alla profondità.
Il pronostico, nonostante il settore ospiti deserto, è dalla parte di Indiani. Sarà una gara particolare, inevitabilmente condizionata dal terreno, ma si sapeva dall’estate che questo giorno sarebbe arrivato. E mai come stavolta, oltre alle gambe, per vincere occorrerà utilizzare la testa.