Roberto Convitto in azione a Piancastagnaio nel match di andata

Domenica si affrontano le due squadre più forti del girone, con sistemi tattici diversi per disposizione degli uomini in campo e simili per filosofia di base. Finora la differenza l’ha fatta la rosa di Indiani, più larga e qualitativa di quella di Bonuccelli. Verrà fuori una partita apertissima, forse anche con un po’ di pioggia ad alzare il tasso di agonismo, davanti a un pubblico eccezionale. Una partita che mi ricorda molto quell’Arezzo-Sansepolcro del dicembre 1995

A volte succede che il calendario risulti un grandissimo sceneggiatore e il caso ha voluto che a 4 giornate dalla conclusione di questo ostico girone E, fosse in programma il big match Arezzo-Pianese, che mette di fronte le due squadre che hanno combattuto in maniera strenua e spettacolare dalla prima giornata, dimostrando di essere una spanna sopra le altre concorrenti. E sarà una partita bellissima!

Innanzitutto la cornice sarà quella di un Comunale pieno e infuocato, pronto a divampare di fiamme amaranto da troppo tempo sopite sotto le ceneri dei risultati deludenti di questi ultimi anni. La voglia di esplodere del popolo aretino è come quella di una pentola a pressione dimenticata sul fuoco. E il clima, con tutte le differenze del caso, mi ricorda molto quell‘Arezzo-Sansepolcro del dicembre 1995.

Poi il lato tecnico: entrambe le squadre hanno un impianto di gioco eccellente, con strutture simili in alcuni frangenti, pur affrontando le partite con sistemi tattici diversi. Si può affermare senza tema di smentita che i modelli proposti da Indiani e Bonuccelli non divergano poi tanto: dopotutto Bonuccelli ha potuto carpire molto da Indiani, avendolo avuto come allenatore per più stagioni e avendo rielaborato, secondo la sua sensibilità ed esperienza calcistica, le idee del mago di Certaldo, come lo ha definito anche la Gazzetta dello Sport di stamani.

E poi i giocatori: sono molti gli interpreti di altissimo livello di questa sfida, con la solita imprevedibilità nelle scelte di Indiani, favorito da una rosa extralarge nei numeri e nella qualità, rispetto ai pochi cambiamenti effettuati nell’undici iniziale da parte di Bonuccelli.

Infine il lato emotivo e psicologico, con cui le squadre si avvicinano alla sfida. Da una parte l’Arezzo, che è a un passo dal traguardo, sa che per passarlo ha bisogno di poco e ha la convinzione di una squadra che viene da 8 vittorie consecutive e un pareggio, filotto che ha permesso di riprendere la testa ed allungare. Dall’altra la Pianese, che con una leggerezza invidiabile ha condotto un girone di andata straordinario, perdendo poi il ritmo impressionante che aveva tenuto anche a causa di défaillance di giocatori importanti, avendo a disposizione una rosa oggettivamente meno numerosa e qualitativa di quella amaranto.

La Pianese verrà al Comunale con un solo risultato utile e se vuole alimentare ancora una piccola speranza, dovrà cercare la vittoria. L’Arezzo avrà una voglia matta di chiudere la pratica domenica, davanti ai propri tifosi e impreziosire il torneo con una doppia vittoria contro la rivale stagionale. Gli ingredienti per una partita spettacolare e dal risultato imprevedibile ci sono tutti, forse ci sarà anche un po’ di pioggia che renderà il gioco più veloce ed agonistico.

Queste le ragioni per esserci, perché determinate partite benedette dalla dea Eupalla, capitano poche volte nelle storie dei club e quindi dei loro tifosi: sono partite che si “rischia” di ricordare per decenni, anche se giocate in categorie considerate poco nobili. Quindi, come recitano gli striscioni che tappezzano vari punti della città, alò, tutti allo stadio!