Risaliti in marcatura su Ogunseye

Una prestazione globalmente positiva della squadra contro il Cesena, specie nella fase difensiva dove Risaliti comanda con autorità il reparto. Donati e Montini crescono con il passare dei minuti, Foglia a uomo su Berti con buoni risultati. Gucci, Catanese e Pattarello non svoltano la gara

Le pagelle di Cesena-Arezzo.

TROMBINI 6 Bucato per l’ennesima volta dal fuoco amico, come sta succedendo con inquietante costanza dall’inizio dell’anno. Per il resto, una serata di ordinaria amministrazione contro l’attacco mitraglia del Cesena. Chi l’avrebbe detto?

LAZZARINI 6 Braccetto di destra nell’inedita difesa a tre schierata da Indiani. Applicato, concentrato, fa il compitino per un’ora senza rischiare mai. Dopo il ritorno al 4231, chiude da centrale puro, prende un’ammonizione ma non va mai in ambasce, nemmeno quando entra lo spauracchio Shpendi.

RISALITI 6.5 Indiani gli affida il governo del reparto, compito improbo sulla carta ma che si rivela meno terribile del previsto. Ogunseye non è in serata, Corazza combina poco e in tutto ciò c’è anche merito suo. Sempre in posizione, grintoso nei duelli, puntuale anche con la linea a quattro nel finale.

CHIOSA 6 La sorte lo relega a match winner al contrario. La sua deviazione sul cross di Berti è esiziale e spacca in modo definitivo la gara, ancorché arrivata dopo neanche venti minuti. Lavoro di routine pure per lui (21′ st Pattarello 5 Venticinque minuti così così, senza artigliare la partita come era nelle speranze di Indiani. Quest’anno, dati alla mano, chi subentra non segna mai).

DONATI 6 Cattura meno l’occhio rispetto ad altre volte, anche perché su quella fascia il duello è con un certo Donnarumma e scusate se è poco. Sta sulle sue per un tempo, concede qualche giocata all’avversario, poi viene fuori con buon piglio. Si vede che ha pelo sullo stomaco.

MAWULI 6.5 L’atmosfera del “Manuzzi” deve averlo galvanizzato perché torna il polipo arpiona palloni di inizio stagione, sradicando il possesso agli avversari innumerevoli volte. Non banale nelle giocate, sicuro nel palleggio nonostante qualche imprecisione qua e là. Ma lì in mezzo il traffico era di qualità (37′ st Settembrini ng).

FOGLIA 6 A uomo su Berti, il baby trequartista che galleggia tra le linee. Lo segue, lo insegue, lo limita e lo nasconde dalla partita, pagando dazio quando la palla gli finisce tra i piedi e la lucidità, oltre che la precisione, non sono quelle migliori. Un apprezzabile sacrificio per la causa (21′ st Catanese 5 Mediano puro dietro i rifinitori per l’ultimo scampolo di partita. Fatica a prendere il ritmo, tocca pochi palloni, uno che potrebbe innescare una ripartenza pericolosa lo calibra male).

MONTINI 6 Il clima da grande calcio non lo inibisce, anche se Adamo è un brutto cliente. In fiducia dopo il gol di Pontedera, sale di tono come Donati con il girare della lancette. In pratica, dopo l’intervallo fa solo spinta piuttosto che copertura (37′ st Coccia ng Rientra dopo tre mesi dalla frattura dell’avambraccio. Bentornato).

GUCCIONE 5 Svaria ovunque come gli piace fare, costringendo Saber e Francesconi a scambiarselo in marcatura non senza apprensioni. Un paio di pezzi prelibati ma alla fine, stringi stringi, non tira mai in porta e non graffia. Dopo Carrara ha perso un po’ di smalto. E invece l’Arezzo ha bisogno del suo velluto.

EKUBAN 6 La sua prima partita da titolare, in pratica, finisce dopo pochi minuti. Va a terra dopo un contrasto e la spalla fa crack. Di lì in avanti stringe i denti e non fa nemmeno male, duellando di testa con discreti risultati e prendendosi a sportellate con i centrali cesenati. Peccato, in bocca al lupo (1′ st Gucci 5 Poco rifornito, secondo un cliché che dura da un anno e mezzo, e poco incisivo. Nel 2024 non l’ha ancora buttata dentro: è un periodo così, bisogna che passi alla svelta).

GADDINI 6.5 Comincia da seconda punta, chiude da esterno sinistro. Nelle azioni più pericolose c’è sempre lui: il tiro sull’esterno della rete nella prima frazione, la punizione per la deviazione di Mawuli, la traversa scheggiata all’ultimo secondo. Talora arruffone però mobile e battagliero.