Dopo Gubbio e Ternana, gli amaranto affrontano un terzo avversario d’alta classifica. Per l’allenatore, ballottaggi aperti in tutti i reparti
C’è un altro esame tosto sulla strada dell’Arezzo. Dopo aver battuto il Gubbio e perso contro la Ternana, gli amaranto vanno a Sassari ad affrontare una delle candidate al salto di categoria. La squadra è in salute, lo dimostrano gli ultimi risultati e buona parte dell’ultima prestazione. C’è comunque qualcosa da aggiustare, qualche dettaglio da mettere a punto, un trend da consolidare visto che la classifica è cortissima ma sta cominciando a sgranarsi.
DIFESA – Con Montini ancora fuori, resta in piedi il ballottaggio su chi piazzare a destra: Lazzarini e Renzi si giocano quel posto, mentre il 2005 Bigi finora non è stato mai utilizzato ed è difficile pensare che Troise possa proporlo dal primo minuto in una trasferta con un così alto coefficiente di difficoltà. Tra i disponibili è tornato Chiosa, reduce da un infortunio muscolare, che però non ha i 90 minuti nelle gambe: più probabile per lui uno spezzone di gara che una presenza dall’inizio. Visto il rendimento, non è da escludere la conferma di Righetti, che se l’è cavata brillantemente sia nel finale di Pontedera sia negli ultimi due match casalinghi. Per l’altro posto da centrale quindi le alternative sono Lazzarini, Del Fabro o Gigli: bisognerà capire se Troise vuole dare fiducia al primo, insistere sul secondo, fin qui al di sotto delle attese, o rilanciare il terzo dopo due esclusioni di fila, anche a causa di alcuni acciacchi. A sinistra giocherà Coccia. Tra le ipotesi pure la difesa a tre per mettersi a specchio con la Torres, solitamente schierata con il 3412. Ma la linea a quattro è una base che il tecnico amaranto non ama modificare.

CENTROCAMPO – Ciò premesso, il 433 resta il sistema di gioco con cui l’Arezzo ha offerto le prove migliori. Mawuli e Santoro si contendono la maglia da play, con il ghanese favorito in previsione di novanta minuti in cui bisognerà palleggiare ma anche fare legna (fondamentale in cui, comunque, Santoro non si trova a disagio). Chierico in questo momento è di importanza vitale, perché porta dinamismo, corsa, attacco alla profondità e buona qualità. Renzi, se non scala a fare il terzino, formerà insieme a Settembrini il nodo da sciogliere fino alla vigilia. Il capitano nell’ultimo trittico di partite è stato impiegato da titolare solo a Pontedera e solo perché Montini si fece male nel riscaldamento. Ci sta che in uno scontro diretto come quello di Sassari, Troise faccia ricorso alla sua esperienza. Scomparso dai radar, nell’ultimo periodo, il 2004 Fiore, che paga una concorrenza di alto profilo.
ATTACCO – L’Arezzo viaggia alla media di un gol a partita e l’obiettivo è incrementare la produzione offensiva. Ogunseye, a giudicare dalle ultime scelte di formazione, si è ritagliato lo spazio da centravanti titolare e sarà quasi certamente lui a fare il terminale là davanti, con Gucci in panchina. La prova XXL contro la Ternana è un viatico sicuro per Tavernelli, mentre per l’altro ruolo di esterno offensivo, in ordine di probabilità, ci sono Guccione, Pattarello e Gaddini. Esistono anche variazioni sul tema: Chierico più alto per un centrocampo di maggiore sostanza oppure 4231 per andare ad attaccare la Torres con una batteria più nutrita di trequartisti. Tutte scelte che Troise potrà fare con un ampio ventaglio di alternative a disposizione.