Impatto negativo della squadra sulla partita, poi il mani di Sabbione cambia tutto. Difesa e centrocampo in difficoltà con la parità numerica, Trombini decisivo sullo 0-0, Ogunseye rischia il rosso per la sbracciata su Gucher. Gaddini e Gucci entrano e sciupano il raddoppio
Le pagelle di Lucchese-Arezzo.
TROMBINI 7 Il Porta Elisa come amuleto. L’anno scorso neutralizzò un rigore a Rizzo Pinna, quest’anno nella stessa porta fa un paratone su Saporiti che tiene il risultato inchiodato sullo 0-0, evitando una deriva fatale. Presa ferrea e personalità durante i rari assalti rossoneri nella ripresa. L’unico della rosa che sta lievitando di rendimento rispetto alla passata stagione.
MONTINI 5 Avvio shock. Quando Tumbarello libera Antoni nella prateria che si spalanca sulla fascia, dopo appena 2 minuti, lui è altissimo a centrocampo. Resta in balia delle onde per quasi tutto il primo tempo, poi migliora. Ma nulla a che vedere con il pendolino che arava il campo mesi fa.
DEL FABRO 5 L’Arezzo scombinato e fragile della prima mezz’ora ne mette in evidenza le difficoltà a campo aperto. Preso d’infilata più di una volta, fatica a leggere lo sviluppo delle offensive lucchesi. La superiorità numerica lo agevola e, contro il timido attacco rossonero del secondo tempo, chiude senza più soffrire.
GIGLI 5 Ha un fisico e una cattiveria agonistica che non utilizza e non si capisce perché. Saporiti lo salta in scioltezza per sfondare dentro l’area e meno male che ci pensa Trombini. Poi Quirini, subito dopo lo 0-1, se lo beve in un fazzoletto. Dopo comincia un’altra partita in cui se la cava.
COCCIA 4.5 Irriconoscibile. Tre quarti d’ora zeppi di errori, come se avesse la testa altrove. Troise lo lascia negli spogliatoi all’intervallo (1′ st Righetti 6 Perlomeno è presente in campo, anche se impatta meno vivacemente di altre volte).
RENZI 5 Completamente anonimo. Preso in mezzo da Tumbarello, da Gucher, da Visconti, da Quirini, da Saporiti, che gli si muovono intorno e lo intrappolano. Rincorre tutti senza grandi risultati né lascia il segno con l’uomo in più, quando avrebbe tanti spazi da attaccare.
SANTORO 6 In ambasce all’inizio: non dà qualità al possesso e non scherma la difesa, prestando il fianco alle verticalizzazioni della Lucchese. Piano piano ingrana ma il suo è solo compitino. Il play visto a Sestri è rimasto un unicum.
DAMIANI 6 L’unico argine che regge l’urto, nonostante pure lui si trovi in difficoltà. Sabbione, immolandosi a mano aperta per salvare la sua porta, gli nega la soddisfazione del primo gol da professionista. Poi il ginocchio piange e deve uscire. Speriamo bene (1′ st Mawuli 6 E’ un ex, la Lucchese è in dieci, va a fare la mezz’ala sinistra, ti aspetteresti fuoco e fiamme e invece è solo tic e toc. Non demerita ma non spacca, come quasi sempre in stagione).
GUCCIONE 7 Imprescindibile e non da ieri. Cuce, ricama, ripiega, dà un senso a un giropalla compassato come non mai. L’unico che fa click e accende la luce, sia pure a sprazzi, sia pure peccando di leziosità in alcuni frangenti, sia pure arrivando alla fine spremuto come un limone. La firma sul colpaccio al Porta Elisa è la sua, con la fascia da capitano al braccio, ed è giusto così (40′ st Gaddini 5 La sorte gli concede un pallone comodo comodo per mettere in ghiaccio la sfida, ritrovare il gol e scacciare i fantasmi di Carpi. Invece calcia a due all’ora addosso a Palmisani).
OGUNSEYE 4.5 Fa effetto vedere un centravanti come lui, che di battaglie ne ha combattute a iosa, vagare per il campo quasi impaurito. Sempre in ritardo su quei rari palloni che i compagni gli spediscono in area, fuori dal gioco, con il gol che ormai manca da otto, lunghissime giornate. Di Loreto lo grazia quando gli risparmia il cartellino per la sbracciata su Gucher, con il Porta Elisa furente perché sarebbe stato il secondo giallo. Troise, capita l’antifona, lo toglie subito dopo (13′ st Gucci 5 Prosciugato nello spirito, nella combattività, nell’ardore. Il gol sbagliato in modo maldestro ne è la naturale conseguenza).
TAVERNELLI 6 Mette lo zampino nell’azione che origina il penalty. Poi qualche giocata qua e là. Solo lampi però, nulla di continuo (8′ st Pattarello 6 Lo menano e lo provocano, come d’abitudine. E Di Loreto non lo tutela granché. Stavolta però riapre il cassetto delle cose buone e sforna due assist con cui mette Guccione e Gaddini davanti al portiere. Forse un fuoco di paglia, forse l’inizio della resurrezione. Lo scopriremo solo vivendo).