Marco Bracciali taglia un traguardo importante, segnato dalla passione per l’Arezzo che ha seguito ovunque in Italia, portando i vessilli della curva Minghelli da nord a sud, isole comprese
Compleanno speciale per Marco Bracciali, storico tifoso amaranto che proprio oggi compie 60 anni. Conosciuto con lo pseudonimo di Kinder in virtù della giovanile passione per gli ovetti di cioccolata, è ormai vicino al traguardo delle 500 trasferte al seguito dell’Arezzo. La prima risale al 1981: Giulianova-Arezzo 0-1, gol di Vittiglio. A Piacenza, nel 2006, festeggiò i 250 viaggi per sostenere la squadra (vittoria 3-2, doppietta di Adeshina). A Ponte San Giovanni, nel 2013, fece 350 (pareggio senza gol). A Tavarnelle, nel 2022, ha toccato quota 450 (sconfitta 4-2 contro il San Donato di Indiani).

Celebre la sua frase “se ci sono arbitro e bigliettaio, è trasferta”, un modo per certificare la sua fama di stakanovista in giro per l’Italia, da nord a sud (isole comprese), inseguendo un’esultanza, un’emozione, la semplice voglia di salire i gradoni di uno stadio per esibire i vessilli della curva sud Lauro Minghelli e coltivare quel sogno, ancora irrealizzato, della serie A.
Terziani, Angelillo, Cosmi, Menchino Neri, Gritti, Minghelli, Pilleddu i suoi punti di riferimento della storia centenaria dell’Arezzo. Impagabile collezionista di foto e video di tutte le tifoserie italiane, lunedì aggiungerà un’altra tessera al mosaico delle sue presenze allo stadio. Di fronte non avrà i tifosi rivali della Vis Pesaro, bloccati da un divieto che è segno eclatante di un calcio che cambia in peggio. E che al Kinder di sicuro non piace. In ogni caso, tanti auguri!