Per l’esterno, quarto gol sullo 0-0 (su 5 segnati) sotto la gestione Bucchi. Venturi titolare in porta per la seconda volta di fila, Mawuli con nerbo e vigore, pimpante Chierico. Il centravanti poco servito e poco lucido nel gestire palla

Le pagelle di Arezzo-Forlì.

I MIGLIORI IN CAMPO – Il gol consegna la ribalta a Tavernelli, longa manus di Bucchi in campo. Da quando c’è stato il cambio in panchina, il rendimento del 21 ha avuto un’impennata sotto ogni aspetto, compreso quello realizzativo. Quinto gol per lui sotto la nuova (ma ormai vecchia) gestione, il quarto segnato sullo 0-0 e anche questo è dettaglio che pesa. Se il buongiorno si vede dal mattino, quest’anno è un candidato alla doppia cifra.

Sfavillante la prima di Iaccarino al Comunale. A parte il quarto d’ora iniziale, contratto come quello di tutta la squadra, la cronaca racconta di una regia precisa, geometrica, alimentata da una mobilità stuzzicante. Gli applausi più convinti se li è presi il pupillo di Antonio Conte con incursioni palla al piede che hanno aperto il Forlì come una scatoletta. E’ l’acquisto più intrigante dell’ultimo mercato e, Bucchi dixit, può anche giocare insieme a Guccione.

Il ruolo di terzino destro potrebbe non essere più una punizione da scontare per Renzi, che non lo ha mai amato granché ma che ieri l’ha interpretato in maniera garibaldina come è nel suo dna e come vuole l’allenatore: gas aperto, gamba frizzante, anche in alcune chiusure difensive che non sono esattamente il top del suo repertorio. Con Cavallini, il suo dirimpettaio forlivese che ha caratteristiche analoghe, hanno messo su un duello tra i più vivaci della serata.

SPINA DORSALE – Titolare in Coppa, titolare in campionato. Bucchi dice che l’alternanza riguarderà anche i portieri e probabilmente sarà così. Per adesso però Venturi ha fatto due su due, relegando Trombini al ruolo di riserva. Esplosivo, determinante nel finale in due circostanze. Prima, con un’uscita incerta, aveva regalato brividi gelati ai 4mila del Comunale: per fortuna la deviazione di Petrelli è finita a lato.

Non male Gilli, in ballottaggio con Arena fino all’ultimo. Ha sfiorato il gol di testa e ha disinnescato almeno due ripartenze forlivesi sfruttando un corretto posizionamento dentro la linea.

Mawuli è un altro che con Bucchi ha recuperato sostanza, nerbo, vigore. Sporca qualche pallone di troppo, è vero, ma la sua fisicità è preziosa. Difatti quando è uscito, la squadra ha barcollato. Il problema è che un altro con quelle caratteristiche, in rosa non c’è.

Pimpante Chierico, potenzialmente un crack della categoria perché fa sembrare semplici le cose difficili. Palleggiatore e incursore, è mancato in fase di conclusione. Se sta bene, premessa doverosa vista la stagione passata, è un valore aggiunto.

L’osservato speciale Pattarello ha galleggiato un po’ fuori e un po’ dentro il match. Niente gol stavolta, solo due occasioni che non sono andate a buon fine senza sue responsabilità. Generoso nel ripiegare, dentro la partita con la testa fino alla sostituzione.

SUFFICIENZA – Righetti non ha demeritato, avviando una delle azioni più belle, palla a terra, della serata. Lascia sempre la sensazione che abbia un potenziale più alto delle sue prestazioni, caratterizzate dall’alternanza di chiaroscuri.

Poco appariscente Chiosa. Ha lavorato tanto con la linea, ha parlato con i compagni, ha neutralizzato un’imbucata di Petrelli nel primo tempo. Può crescere ancora.

IN OMBRA – Per Ravasio si potrebbe fare il copia e incolla di tante pagelle dell’anno scorso. Con quella stazza, ci sta che ancora non sia brillante e reattivo: il fatto è che la squadra l’ha coinvolto poco. E quando è successo, lui ha masticato troppi palloni. Poi è vero che il gol di Tavernelli nasce da una sua lotta a tutto fisico con i difensori ospiti, ma è stata casualità. L’1-0 al Forlì sembra ribadire che in quest’Arezzo il centravanti è solo lotta e niente governo. Tanto a fare gol ci pensano gli esterni.

NON GIUDICABILI – Per Meli, Varela e Gigli, pochi minuti per un giudizio complessivo. Buon ingresso di Perrotta, vispo e intraprendente.