Un trend da invertire, un avversario di livello che segna molto, una prestazione da non sbagliare. Gli amaranto aspettano il Poggibonsi con la consapevolezza che solo una vittoria potrebbe riportare la squadra sui giusti standard di rendimento. I tifosi suonano la carica: in campo “senza timore”

Indiani l’ha definita partita spartiacque e il riferimento, più che alla classifica e agli avversari, è proprio all’Arezzo: a prescindere dal risultato degli altri, sono gli amaranto che devono dare un segnale forte, recuperare quell’identità che ultimamente si è sfilacciata, dimostrare che il periodo di flessione può essere messo alle spalle.

Testa e gambe, mai come in questo caso, incidono in egual misura. Non è solo una questione mentale se la squadra ha vinto 3 volte nelle ultime 10 giornate, pagando episodi contrari, qualche decisione arbitrale penalizzante, infortuni e prestazioni sotto tono. Né è solo una questione tecnica e tattica se da 7 gare l’Arezzo becca sempre almeno un gol, se nelle ultime due occasioni è andato in vantaggio nel primo quarto d’ora e si è fatto rimontare, se davanti continua a costruire tante occasioni ma ne concretizza poche.

Va sicuramente ritrovata quella concentrazione che a inizio campionato era un’arma in più: pochi sbandamenti, presenza dentro la partita, combattività (che in verità, salvo qualche sprazzo isolato, non è mai venuta meno). C’è invece da migliorare la gestione dei minuti e questo è un aspetto che richiede più cura, più attenzione e si intreccia con le decisioni che Indiani prenderà riguardo il modulo, il piano gara e la formazione.

lo striscione comparso oggi allo stadio

Il 433 interpretato in maniera iper aggressiva, con la squadra in costante pressione alta, da un paio di mesi ha evidenziato pecche evidenti: nonostante il predominio territoriale, l’Arezzo fatica a schiodare lo 0-0 e, quando vi riesce, non sferra il colpo del ko. Così basta un’occasione fortuita dei rivali per inficiare il risultato, con tutte le conseguenze del caso.

In talune circostanze, specie col punteggio a favore, servirebbe maggior pragmatismo, un’occupazione più accorta del campo per sfruttare, perché no?, spazi aperti e ripartenze. Vedremo domani come la imposterà Indiani, le cui scelte nelle ultime settimane non hanno portato i benefici sperati. Il Poggibonsi è avversario di livello, un anno fa finì secondo alle spalle del San Donato dopo aver rimontato 7 punti ai fiorentini prima di subire il controsorpasso. Il gruppo è affiatato, gioca insieme da anni e sfodera il miglior attacco del torneo.

L’Arezzo, nonostante la fragilità da ottobre in poi, ha ancora la miglior difesa del girone. In rosa ci sono interpreti di grande qualità, dai quali domani è lecito aspettarsi quel quid in più per portare a casa la partita. La vittoriosa trasferta di Piancastagnaio, dove la capolista ha perso solo una volta, sembra lontana ma è fresca fresca. Da lì occorre attingere l’ispirazione per una prestazione convincente e un risultato che riporti il sereno.

Tre punti, a prescindere dai risultati degli altri campi, consentirebbero di guardare al futuro (che passa anche dal mercato) con la giusta dose di fiducia. In caso contrario, l’evidenza dei numeri potrebbe tagliare le gambe anche a un tecnico esperto e vincente come Indiani.