la mischia in area prima del gol del 2-2 di Misuraca a Fermo

Solo 5 gol (su 18) segnati nei trenta minuti finali, addirittura 16 (su 23) quelli subìti. I numeri dicono che gli amaranto cominciano bene (9 volte in vantaggio in 14 giornate) ma poi faticano a tenere il risultato. Difficoltà nel gestire lo sviluppo della gara, ansia da prestazione, inesperienza, scarsa attitudine a giocare di contenimento: per molti aspetti si tratta di inciampi fisiologici che fanno parte di un percorso di crescita complessivo. Ma è un difetto che bisogna cercare di smussare in tempi celeri

Quei maledetti, ultimi trenta minuti. C’è un dato statistico che sta angustiando i tifosi e probabilmente anche Indiani: riguarda la distribuzione temporale dei gol segnati e di quelli subìti. E siccome siamo a oltre un terzo del campionato, con 14 giornate disputate su 38, i numeri hanno una certa attendibilità.

L’Arezzo non ha segnato molto finora, anche se ha costruito tante occasioni. In totale sono 18 le reti realizzate, poco più di una partita: Gucci ha buttato dentro 6 palloni, Guccione 5, Mawuli e Pattarello 2. A quota uno troviamo Iori e Poggesi, cui aggiungere l’autogol di Mesik a Pescara. La squadra ha distribuito specularmente le marcature: 9 nel primo tempo e 9 nel secondo, anche se dal quarto d’ora della ripresa in poi l’efficacia della manovra offensiva si è ridotta. Solo 5 (su 18) i gol segnati nella fase cruciale delle partite e soltanto da due giocatori: Guccione (rigore) contro l’Olbia, Gucci contro la Spal, ancora Guccione contro il Gubbio, Gucci contro il Pineto e di nuovo Guccione a Fermo (il 3-2 su punizione).

Questo dato si collega all’altro, riguardante i punteggi parziali di primi e secondi tempi. Se le partite fossero finite al 45′, l’Arezzo avrebbe messo insieme 21 punti. Se si fosse giocato solo dal 45′ in poi, i punti sarebbero stati appena 9. A conferma di questo, va detto che l’unico parziale positivo riguardante il secondo tempo è quello con il Gubbio (1-0). Tutti gli altri si sono chiusi in parità (6) o con gli amaranto sotto (7).

la punizione del 3-2 di Guccione alla Fermana

Il dato dei punteggi parziali, preso da solo, in realtà avrebbe un valore aleatorio. Ma collegato a quello dei gol segnati (che vanno in calando) e soprattutto a quello dei gol incassati, assume una rilevanza maggiore. La squadra in 14 giornate ha beccato 23 gol (1,64 di media) e addirittura 16 li ha concessi nell’ultima mezz’ora (18 in totale nella ripresa, a fronte di 5 prima dell’intervallo che portano la firma di Di Gennaro della Carrarese, Tunjov e Merola del Pescara, Sbaffo della Recanatese e Energe dell’Ancona).

Come interpretare queste cifre? Difficoltà nel gestire lo sviluppo della gara, ansia da prestazione, inesperienza, scarsa attitudine a giocare partite di contenimento: tutto si mescola e tutto incide probabilmente. Il gap di valori tecnici complessivi in questo caso non regge molto, considerando che il trend si è consolidato contro avversari di alto livello come Carrarese e Cesena ma anche contro squadre di pari grado come Vis Pesaro o Pontedera.

L’età media molto giovane del gruppo e lo scotto della categoria (11 under, 9 debuttanti in C) di sicuro ha influito. Non è un caso che le uniche due volte in cui Indiani ha scelto una formazione iniziale più esperta e smaliziata (contro Spal e Fermana) sono arrivati i tre punti segnando 3 gol, mentre la prima sostituzione si è registrata rispettivamente al 70′ (Damiani per Guccione) e all’80’ (Chiosa e Damiani per Montini e Foglia). Cioè tardi rispetto al solito.

Per molti aspetti si tratta di inciampi fisiologici che fanno parte di un percorso di crescita complessivo. Certo è che bisogna cercare di smussare il difetto in tempi celeri. L’Arezzo comincia quasi sempre bene le partite, le sblocca, va in vantaggio (è successo 9 volte su 14) ma spesso si fa riprendere, lasciando per strada diversi rimpianti. Riuscisse a frenare questa emorragia di punti, il salto di qualità sarebbe automatico.