Buona prestazione complessiva della squadra a Campobasso. Lazzarini entra come una belva nel convulso finale di partita, Pattarello decide la sfida dal dischetto. A Tavernelli manca solo la stoccata finale

Le pagelle di Campobasso-Arezzo.

TROMBINI 7.5 E’ lui che tiene su la baracca sia nel primo che nel secondo tempo, sia prima che dopo il gol di Pattarello. Ipnotizza Di Nardo e Di Stefano che gli si presentano a tu per tu, ribadendo la bontà del suo fondamentale migliore: l’uno contro uno. Sempre sicuro nel serrate finale del Campobasso. Con l’ennesima domenica da protagonista chiude un 2024 ad alti livelli.

MONTINI 6 C’è anche da soffrire dalla sua parte, dove viene a giocare Forte che però non è quello dell’anno scorso. Sui suoi binari avanza spesso Pierno e il Campobasso tenta sempre di costruire superiorità sugli esterni. Una prestazione sostanziosa, attenta, in cui alla fine rispetta le consegne di Troise.

CHIOSA 6 Al rientro dopo due gare di assenza, paga dazio in qualche frangente. Di Nardo è bravissimo ad attaccare la profondità ed è una spina nel fianco per larga parte di match. Si tiene a galla con l’esperienza, con le letture, aiutato dalla squadra che, a differenza di altre volte, lotta in modo strenuo. Poi alla mezz’ora della ripresa si fa male e abbandona (30′ st Lazzarini 7 Entra con il sangue agli occhi, vince subito due contrasti decisivi al limite dell’area, ci mette quel furore indispensabile per difendere il fortino. Una belva come nei suoi momenti migliori).

GIGLI 7 Non tutto fila liscio, specie nel primo tempo. Di Stefano si costruisce una palla gol pulita dribblando lui e Chiosa in scioltezza, poi però cresce di tono. E dopo lo 0-1, con il Campobasso riversato sulla trequarti amaranto, si erge a baluardo. I rossoblu crossano a ripetizione, lui le respinge tutte di testa. Dominante come non gli era mai successo.

RIGHETTI 6.5 Sfiora il gol nel primo tempo con un traversone di sinistro che il vento trasforma in un tiro in porta. Propositivo e con un bel piede, come abbiamo imparato a conoscerlo. Anche a sinistra, come sull’altro fronte, c’è diverso lavoro da sbrigare. A volte annaspa ma non molla un centimetro e riduce i danni al minimo sindacale (20′ st Coccia 6 Appone la sua firma per difendere l’area nel momento più convulso della gara).

RENZI 6 Non è più, o non è ancora, il motorino che difendeva e attaccava, contrastava e si proponeva. Stavolta però dà una mano utile in mezzo al campo, dove i giocatori di Braglia tengono i ritmi alti e aggrediscono con ferocia. Poco appariscente ma c’è.

SANTORO 7 Un deciso passo in avanti dopo una serie di prestazioni da compitino. Di Stefano, almeno inizialmente, va a pestargli i piedi per bloccare la fonte del gioco amaranto. Poi però la gara si sviluppa e il play trova spazi, corridoi, verticali e cambi gioco che fanno respirare la squadra e danno aria alla manovra.

MAWULI 7 Sui livelli di Carpi, che fino a ieri era stata la sua miglior prestazione stagionale. Forte gli nega il gol per due volte, stoppandolo con due riflessi da applausi. Ma non c’è solo fase offensiva: dentro i suoi 81 minuti ci stanno anche intercetti provvidenziali a trenta metri dalla porta di Trombini e duelli vinti con fisicità e scelta di tempo. Chiude l’anno dando una rispolverata al Mawuli dell’anno scorso (36′ st Settembrini 6 Un quarto d’ora per sentirsi partecipe di una vittoria tutt’altro che banale per il presente, il futuro e il passato, visto che a Campobasso l’Arezzo aveva fatto il colpaccio una volta sola).

PATTARELLO 7 L’assist per Mawuli che poteva valere lo 0-1 già al 14′, tante legnate prese e assorbite con stoica sopportazione, il cross che origina il rigore, la fredda trasformazione del penalty: 5 centri su 5 esecuzioni stagionali. Dopo il poker alla Pianese, decide anche la trasferta di Campobasso (36′ st Gaddini 6 Qualche sgassata nel finale che alleggerisce la pressione rossoblu).

OGUNSEYE 6 L’arbitro Mbei, nel primo quarto d’ora, non gli fischia due punizioni a favore che fanno sobbalzare i presenti al Molinari Stadium. Fa quel che può in una partita scorbutica, tosta, di sportellate continue. Il suo digiuno personale (non segna dal 13 ottobre) si allunga ancora, il rigore che si guadagna gli vale la sufficienza (20′ st Gucci 6 Porta centimetri e muscolarità nell’ultimo spezzone).

TAVERNELLI 6.5 Dinamico, intraprendente, propositivo. Una buona partita in cui gli manca solo la stoccata finale.