Ieri è arrivato un altro -1 ma il club è stato deferito per non aver versato le ritenute Irpef: rischia un ulteriore -4 in classifica. E l’ipotesi che la società non riesca a concludere la stagione prende corpo: l’Arezzo perderebbe 3 punti. Dovrà andare davanti al tribunale pure la Ternana: probabile -2 per gli umbri
Il tribunale federale nazionale ha decurtato di un altro punto la classifica del Rimini, deferito a settembre per la mancata presentazione della fideiussione integrativa. I romagnoli, che erano risaliti a -4, scendono quindi a -5, sempre più lontani dalla penultima posizione attualmente occupata dal Perugia.
Non solo. Ieri la società biancorossa ha ricevuto un nuovo deferimento “per non aver provveduto, entro il termine del 16 settembre 2025, al versamento delle ritenute Irpef riguardanti gli emolumenti dovuti ai tesserati per le mensilità di maggio e giugno 2025. A Valerio Perini e Sauro Cancellieri, rispettivamente amministratore unico e sindaco unico della società, è stato contestato di aver sottoscritto e depositato presso la Covisoc una dichiarazione attestante circostanze non veridiche. Il Rimini è stato deferito a titolo di responsabilità diretta e oggettiva per le violazioni disciplinari ascritte ai propri tesserati nonché a titolo di responsabilità propria. Alla società, inoltre, è stata contestata la recidiva, ex art.18, commi 1 e 2, Codice di giustizia sportiva”. Il rischio è di vedersi sforbiciare altri 4 punti, con una penalizzazione globale che in quel caso salirebbe addirittura a 16 punti.
Sempre ieri è stata deferita pure la Ternana “per non aver provveduto, entro il termine dell’1 agosto 2025, al pagamento degli emolumenti netti e degli incentivi all’esodo nonché degli altri compensi dovuti in favore dei tesserati”. In arrivo un -2 in classifica.
LA STORIA – Il Rimini è stato acquistato, il 31 luglio, da Giusy Anna Scarcella attraverso la sua Building Company (azienda che si occupa di impianti fotovoltaici) con sede a Carate Brianza, succedendo alla precedente proprietà guidata da Stefania Di Salvo e Stefano Petracca. Già con la vecchia proprietà si erano palesati i primi problemi, quando erano sfumati i pagamenti degli stipendi di maggio ed era arrivato il primo -4 in classifica. Ad agosto è successo un po’ di tutto. Nei primi giorni del mese spunta un nuovo presidente, Valerio Perini, esperto di call center e pannelli solari. Aggiorna i social con entusiasmo: “Presidente Rimini Football Club”. Dopo qualche settimana, svanisce nel nulla. Al suo posto compare Eddy Siniscalchi, noto alle cronache rosa come ex fidanzato di Valeria Marini. Il Tribunale federale nazionale colpisce duro i biancorossi con la penalizzazione (-11) e 5.000 euro di ammenda per “violazioni amministrative”. Il Comune, guidato dal sindaco Jamil Sadegholvaad, chiude lo stadio: prima per rate non pagate, poi per richieste d’uso decadute. Dopo un breve periodo di incertezza in cui sembrava che la Building Company potesse rinunciare, è stata confermata la chiusura del passaggio di proprietà e Giusy Anna Scarcella è stata presentata come l’unica proprietaria.
IL RISCHIO – Tra gli addetti ai lavori, da diverse settimane, circola l’ipotesi che il Rimini possa fallire prima della conclusione della stagione ed essere estromesso dal campionato. In tal caso, tutte le gare disputate dai biancorossi verrebbero annullate e i punti conquistati dagli avversari sarebbero considerati inesistenti. Arezzo, Gubbio, Ternana, Pontedera e Guidonia si ritroverebbero con 3 punti in meno, la Vis Pesaro con uno in meno. Forlì e Pineto, sconfitte dal Rimini, conserverebbero la classifica del campo.