il capitano Andrea Settembrini

Impressioni, ancora poco indicative, sull’allenamento congiunto con il San Donato. Per Settembrini un gran gol e diverse cose buone con la fascia al braccio. Lazzarini bene da difensore centrale, Boubacar e Diallo da rivedere, Bianchi e Damiani under vivaci, Forte ancora indietro (ma si sapeva). Ottima la cornice di pubblico

QUANTA GENTE – E’ vero che l’ingresso era gratuito, ma che ci fosse tutta quella gente in tribuna non se l’aspettava nessuno. Evidentemente intorno all’Arezzo c’è curiosità e c’è anche voglia di calcio. Fatto sta che la prima uscita stagionale ha richiamato allo stadio alcune centinaia di persone, in un allenamento congiunto (oggi si chiama così) con il San Donato andato in scena sotto la canicola e contro un avversario che ha 14 giorni in più di preparazione alle spalle. 1-3 il punteggio finale, ma conta veramente poco.

CAPITANO DA APPLAUSI – Un Settembrini super motivato ha firmato il primo gol dell’annata con un gioiello di punizione. Palla sotto l’incrocio davanti alla sud, un segnale che potremmo definire beneaugurante. Già con la gamba lesta, lucido nel palleggio, l’8 ha esibito una grinta e una determinazione che confermano le motivazioni top con cui è sceso di categoria per venire a vestire la maglia amaranto. C’è scappato anche qualche vaffa con gli avversari e la cosa non guasta. 

LE COPPIE DI TERZINI – Pericolini (04) e Zona (02), schierati nel primo tempo, hanno combinato qualcosa in più, e di migliore, rispetto a Poggesi (02) e Lorenzini (04), subentrati nella ripresa e teoricamente coppia titolare della squadra. Pericolini l’anno scorso ha vinto il campionato di Promozione con la Pontevecchio, avrà diversa strada da fare per mettersi alla pari di compagni che in D hanno più esperienza di lui. Però ha passo e sfrontatezza. Diciamo che, in generale, gli under danno l’idea di essere più pronti rispetto alla passata stagione.

I MEDIANI GIOVANI – Bianchi (03, ex Sestri Levante) è un play che può fare anche la mezz’ala, Damiani (03, ex primavera Udinese) è una mezz’ala che può fare anche il play. Il primo, mancino puro, si è piazzato davanti alla difesa e ha dimostrato attitudine al ruolo, dove le gerarchie gli vedono davanti Castiglia. Il secondo, destro di piede, ha toccato tanti palloni, quasi sempre con criterio. Vanno rivisti ma sembrano ragazzi vivaci, anche tecnicamente.

BOUBACAR E DIALLO – Un tempo per uno e una condizione ancora da trovare. Fisici strutturati, esplosivi, appesantiti dai carichi di lavoro: tra un paio di settimane manderanno segnali più indicativi. Boubacar, maliano, classe ’99, ama aggredire gli spazi, attaccare la profondità, tant’è che potrebbe essere impiegato anche da esterno nel 433. Diallo, liberiano, classe ’97, è più manovriero, abile nel corpo a corpo, uomo d’area. Sono alternativi ma potrebbero pure giocare insieme. Dipenderà da Indiani e dal modulo.

IMPRESSIONI ASSORTITE – Lazzarini non è più un under ma è sempre un jolly prezioso. Da difensore centrale è andato molto bene come quando gioca da mediano o da terzino. Forte, fermo da metà marzo, è ancora indietro e si sapeva. Gaddini e Pattarello sono andati a sprazzi ma la preparazione zavorra soprattutto loro che hanno spunto e dribbling. Non male il brevilineo Convitto: per lui tre tunnel agli avversari in 45 minuti. Risaliti in difesa è l’uomo chiave per leggere l’azione e tenere la linea (già molto alta come vuole il mister) in condizioni di sicurezza.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine